Miguel Gotor è convinto che quella del voto palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi sia stata la scelta giusta. Lo dice nonostante i dubbi di alcuni esponenti pd. Per ragioni precise: di principio e di opportunità politica.
Senatore, crede che se – come chiedono 22 parlamentari pdl – si rivoterà in aula, tra voi ci saranno dei distinguo?
«Immagino che la scelta resterà quella che abbiamo fatto».
Cosa pensa dei dubbi di alcuni suoi compagni di partito?
«Sono legittimi, perché si tratta di una decisione inedita e controversa, come dimostra il 7 a 6 in giunta. Io però penso che in questa fase, in cui c`è un problema nel rapporto tra istituzioni e cittadini, sia importante dare un segnale di trasparenza. E credo sia molto importante un`assunzione di responsabilità da parte dei singoli parlamentari».
Questa decisione mette a rischio il governo?
«Al contrario, è il modo migliore per evitare giochi e giochini che si sarebbero inevitabilmente scaricati sul governo. L`asse fondante dell`azione del Pd in questi mesi è stato tenere separata la questione giudiziaria di Berlusconi dal destino dell`esecutivo. Se ci fosse il voto segreto, sarebbe tutto più ambiguo».
Vi accusano di aver fatto una norma contra personam.
«Si è solo difeso un punto: la votazione non sarà su una persona, ma sulla composizione e la legittimità del Senato. Nel regolamento della giunta alla Camera è già così».
Fa paura quanto accadde durante la votazione su Craxi?
«Il passato insegna che spesso si è detto di fare una cosa mentre nel segreto dell`urna se ne faceva un`altra. Quel che è avvenuto con Craxi poteva avvenire oggi: i 5 stelle avrebbero potuto votare contro la decadenza per far ricadere la responsabilità su di noi».