“Non solo salvaguardare il presente dell’Ilva, garantendone la continuità produttiva, ma rilanciarla con una prospettiva di futuro, sintetizzando diritto al lavoro e all’ambiente. Il Governo e il Pd, con senso di responsabilità, hanno indicato una strada per il più grande complesso per la lavorazione dell’acciaio in Europa, puntando sul risanamento ambientale del sito di Taranto”. Lo afferma Camilla Fabbri, presidente della Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro e relatrice in Aula del provvedimento diventato legge. “E’ stato previsto – spiega- un intervento di bonifica da concludere entro il 30 giugno 2017 ed è stato imposto, al futuro acquirente o affittuario, l’obbligo di presentare un piano industriale e finanziario vincolato al ripristino ambientale. Si tratta di un duplice investimento: 300 milioni di euro per la prosecuzione dell’attività, che saranno restituiti con gli interessi dal futuro aggiudicatario, e 800 milioni per l’attuazione del piano delle bonifiche, che saranno recuperati dalle somme sequestrate ai Riva, rispettando il principio europeo del ‘chi inquina paga’. Altro tema importante – conclude- quello della sicurezza sul lavoro. E’ positiva l’approvazione dell’odg, da me presentato, che impegna il Governo a valutare l’opportunità di indicare al Commissario, all’atto della individuazione dell’affittuario o dell’acquirente, di richiedere, alle imprese aderenti alla manifestazione di interesse, l’impegno per l’aggiornamento e il completamento del piano della sicurezza lavoratori”.

 


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