“Considero importante l’apertura (per la prima volta!) fatta da Descalzi all’ipotesi, che per primi abbiamo promosso, di un possibile coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti nella vicenda Versalis. A questo punto  la palla passa all’iniziativa del Governo, al quale affidiamo la valutazione su quanto il settore possa essere determinante nelle politiche industriali del futuro per il nostro Paese”. Lo afferma il senatore Pd Silvio Lai commentando l’audizione dell’Ad di Eni nelle commissioni Industria di Camera e Senato.

“Le parole di Descalzi – prosegue Lai –  chiariscono, alla luce del processo di vendita di Versalis sinora attuato, con sei offerte ma neanche una italiana, che il sistema imprenditoriale italiano si fa avanti solo per aeroporti e autostrade, cioè su tranquille concessioni pubbliche, piuttosto che su praterie più rischiose del mercato. Detto questo – dichiara ancora il senatore dem –  non corrisponde al vero che Versalis, come affermato da Descalzi, rappresenta l’8% della chimica italiana. L’azienda dell’Eni vale molto di più nella chimica di base e vale molto di più per la sua forza economica e finanziaria data dall’essere di proprietà di Eni e per la sua possibilità di fare investimenti e connessioni con i mondi innovativi della economia verde e di quella blu. Una cosa è pensare al sistema della chimica italiana come un mondo di piccole realtà e di start up, un conto è avere un player di dimensione nazionale e internazionale in grado di imprimere una direzione di marci e di custodire l’interesse del Paese. Per questo non convince la leggerezza con la quale non tanto Eni ma l’Italia si liberi di Versalis. Per ciò avevamo proposto il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti. Volevamo e vogliamo evitare – conclude Lai –  che il contenitore più importante di un settore strategico per un Paese industrializzato, passi in mani straniere”.


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