Al Ministro delle imprese e del made in Italy
Dopo alcuni mesi caratterizzati da oscillazioni modeste dei prezzi di listino dei carburanti alla pompa, negli ultimi giorni si assiste ad una nuova fase di consistente incremento dei prezzi dei carburanti, a livelli preoccupanti per imprese e famiglie. Secondo la recente rilevazione di Quotidiano Energia, il prezzo medio in self service della benzina ammonta a 1,81euro mentre per il diesel ammonta a 1,71 euro al litro. Sulla rete autostradale, la benzina in self service raggiunge la media di 1,9 euro al litro, mentre per il diesel raggiunge la media di 1,82 euro litro.
Gli aumenti di diesel e benzina sono legati a una serie di fattori complessi, tra cui giocano un ruolo importante le tensioni internazionali, le fluttuazioni del mercato e le politiche del governo.
Oggi l’Italia si posiziona tra i paesi con il carico fiscale più elevato sui prezzi dei carburanti. Secondo i dati ufficiali del Ministero delle imprese e del made in Italy, accise e Iva pesano per circa il 60 per cento del prezzo finale della benzina e per circa il 56 per cento di quello del diesel. Benché l’attuale Governo avesse manifestato a più riprese, in sede di campagna elettorale, la volontà di intervenire sulle accise, finora sono state adottate insufficienti misure per il contenimento dei prezzi dei carburanti alla pompa. Al contrario, il paventato aumento delle accise sul diesel è una dei motivi che contribuisce al rialzo dei prezzi in atto.
Nel frattempo nessuna misura è stata adottata per fronteggiare i rincari in atto, con il rischio concreto è che si innesti un effetto domino con rincari a cascata su altri beni di consumo, in primis i prodotti agro-alimentari.
Per questo motivo il gruppo del Pd al Senato ha presentato una interrogazione al Ministro delle imprese e del Made in Italy, primi firmatari I senatori Andrea Martella, Silvio Franceschelli, Daniele Manca e Cristina Tajani con la quale si chiede di sapere ‘quali misure urgenti intenda adottare al fine di calmierare ed invertire il trend in aumento dei prezzi dei carburanti e per evitare che gli effetti negativi di tali incrementi si riflettano sugli altri beni di consumo, a partire dai prodotti agro-alimentari’; ‘se intenda attivarsi per definire misure condivise con la filiera della distribuzione dei carburanti e le associazioni di rappresentanza degli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburanti per automazione, finalizzate alla riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti’; ‘se non ritenga opportuno attivarsi per garantire almeno nei confronti delle imprese una riduzione delle accise sui carburanti, in misura tale da compensare l’incremento dei costi di rifornimento di carburanti alla pompa sostenuti nell’esercizio della propria attività’.