“Molta parte del lavoro che stiamo facendo si focalizza sulla evidenza di come negli ultimi anni, parallelamente alla diffusione di un ecosistema dei social network in cui i cittadini abitano stabilmente, gli stessi strumenti e piattaforme di sharing siano però state utilizzate molto pesantemente con incursioni mirate per la propagazione di discorsi discriminatori, spesso a uso politico. Discorsi che condizionano la pubblica opinione con degli effetti molto importanti e con ricadute assai pericolose per la convivenza comune e per la tenuta civile e sociale delle nostre democrazie, soprattutto in un tempo di crisi economica e sociale, acuitasi nel tempo della pandemia, e che stiamo cercando di affrontare con tutti gli strumenti necessari. In riferimento a questo mi collego ad alcuni documenti che l’intergruppo ha redatto e che collega il tema delle nostre società e degli algoritmi, in rapporto all’utilizzo sempre più pervasivo della cosiddetta intelligenza artificiale”.
Lo ha detto il senatore del Partito democratico Francesco Verducci, nell’audizione al Senato nella commissione per il contrasto dei fenomeni di odio.