Raggiungere un accordo tra i ministeri dell’Interno e degli Affari esteri per migliorare l’efficienza dell’Anagrafe degli italiani all’estero (Aire) e garantirne l’interoperabilità, soprattutto nei periodi elettorali, migliorando anche la gestione dei servizi consolari. E’ quanto chiede la senatrice Francesca La Marca (Pd), che ha presentato un’interrogazione sottoscritta da numerosi colleghi, tra cui Delrio, Camusso e Furlan.
“Questo è un impegno che ho preso con i miei elettori – spiega La Marca – già nella scorsa campagna elettorale, quella del 2022, a seguito delle molte discrepanze verficatesi nell’aggiornamento delle liste AIRE. Insisto su questa questione perché sarebbe inaccettabile tornare al voto con liste AIRE non aggiornate come già accaduto in passato. Questo rappresenterebbe una profonda mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini italiani all’estero. Già a novembre 2022 avevo presentato una prima interrogazione per chiedere ai ministeri competenti di rendere interoperabili i dati AIRE, in seguito alle tantissime discrepanze emerse nell’ultima tornata elettorale, ma la risposta è stata tardiva, generica e insufficiente, limitata a vaghe dichiarazioni sulla possibilità di attivare servizi di interoperabilità e a presunti approfondimenti in corso tra le amministrazioni coinvolte. A distanza di due anni, non si riscontrano miglioramenti a questo riguardo. Per questo ho chiesto ai due ministri di fornire aggiornamenti sulle interlocuzioni in corso e di chiarire se sia stata valutata, come indicato nella risposta alla scorsa interrogazione, la possibilità di utilizzare la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) per facilitare l’interoperabilità tra le varie banche dati pubbliche, consentendo così un accesso più efficiente alle informazioni necessarie. Voglio sperare – conclude la senatrice del Pd – che i ministri Tajani e Piantedosi si impegnino per far sì che con un minimo di attenzione in più, i problemi riscontrati nelle passate tornate elettorali vengano risolti garantendo una maggiore efficienza nell’utilizzo dei dati”.