Nicola Latorre, senatore del Pd, Matteo Renzi e Marco Minniti ieri dal Lingotto hanno severamente criticato Luigi de Magistris. Il sindaco ha superato il limite?
«È veramente inconcepibile l`atteggiamento avuto da de Magistris. Mai mi sarei aspettato che un uomo che viene dalla magistratura potesse assumere una posizione così irresponsabile».
Intanto Napoli è stata messa a ferro e a fuoco.
«Solo la tranquilla fermezza delle forze dell`ordine e la determinatezza con la quale il ministro dell`Interno, il prefetto e il questore sono intervenuti hanno potuto contenere le conseguenze di una inaccettabile azione dei centri sociali. A Napoli si è travalicato il limite della legalità, è stato leso il diritto democratico a esprimere il proprio pensiero e a svolgere un`iniziativa politica Per l`immagine della città è stata una profonda ferita».
«A Napoli lo Stato sono io», ha detto de Magistris.
«È vero, lo Stato è anche lui e lui prima di ogni altro avrebbe dovuto garantire il diritto democratico a esprimere la propria opinione. Tra Salvini e il Pd c’è una siderale distanza politica, ma altrettanto distante è chi vuole lucrare sulla disperazione e civetta con chi esercita la violenza».
Allarme de Magistris ha fatto il gioco di Salvini?
«Sicuramente l`iniziativa della Lega Nord ha avuto una rilevanza e una eco impensabili. Per eterogenesi dei fini, de Magistris ha reso un favore politico a Salvini. E stupisce che il giorno dopo non solo non abbia stigmatizzato le violenze ma abbia giustificato gli assalti dei centri sociali».
A sinistra del Pd ci sono state reazioni opposte. Mentre Giuliano Pisapia ha condannato il comportamento di de Magistris, Sinistra italiana si è schierata al fianco del sindaco di Napoli. Con quale sinistra dialoga Pd?
«Giuliano Pisapia è un uomo delle istituzioni, prima da parlamentare e poi da sindaco si è distinto come una grande personalità democratica e sui fatti di Napoli si è espresso di conseguenza. Credo, invece, che Sinistra italiana sia in una situazione di tale confusione e debolezza che si illude di poter lucrare in termini di consenso».
A sinistra il dibattito sulla legalità è stato spesso conflittuale.
«Il tema della legalità appartiene alla sinistra ma in una declinazione opposta a quella declinata dalla destra. Lo spirito con il quale la declina il Pd è quello che ben esprime il ministro dell’Interno Minniti. Garantire la sicurezza è un principio di democrazia, significa pretendere rigorosamente il rispetto della legalità».
Salvini tocca comunque temi molto sentiti dalla gente e punta a raccogliere il consenso parlando di immigrazione incontrollata.
«Il tema dell’immigrazione non è un`emergenza di un momento ma è un tema che segnerà un lungo periodo della nostra vita sociale. Serve nuova strategia. Con Minniti, finalmente, questa svolta è intervenuta».
Questa nuova strategia su cosa si basa?
«Su quattro punti. Il primo: bisogna insistere perchè nei paesi di provenienza l`Occidente aiuti a superare le condizioni di fame e di guerre. Il secondo: tutti coloro, e soprattutto i minori, che fuggono da carestie e guerre devono essere accolti garantendogli una vivibile e progressiva integrazione. Il terzo punto: chi arriva irregolarmente non può essere accolto prescindendo da criteri certi e chi non vi rientrava rispedito nei luoghi di origine. Infine, il quarto: servono accordi con i paesi di transito e di provenienza per evitare un flusso non governato».
Salvini cavalca l`equazione immigrazione uguale terrorismo. È un rischio?
«Sono convinto che non ci sia questa equazione. Tuttavia, la piega che sta prendendo l’offensiva contro lo stato islamico potrebbe determinare un flusso di foreign fighters e militanti. Anche per questo dobbiamo prestare attenzione ai criteri di accoglienza, sapendo che una nuova strategia deve essere anche la risposta a quelle forze populiste che cavalcano la paura e alimentano razzismo e xenofobia».


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