Il TAV spacca la maggioranza? Ma nemmeno per sbaglio.
E’ stata bocciata oggi la mozione presentata dal PD al Senato, in cui chiedevamo al Governo:
1) di adottare tutte le iniziative necessarie per consentire alla società concessionaria Telt di procedere con urgenza alla pubblicazione dei bandi di gara per la realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino Lione;
2) di rendere noto a cittadini ed imprese e a comunicare al Parlamento il nuovo cronoprogramma per il completamento della Tav Torino-Lione in ragione del ritardo provocato nella pubblicazione dei bandi di gara da parte di Telt;
3) di adottare ogni iniziativa utile a superare l’attuale blocco delle grandi e piccole opere, che, secondo alcune stime ammonterebbe a circa 36 miliardi di euro, e a riprendere finalmente un’adeguata politica di investimenti in grado di incidere nei prossimi anni sulla crescita dei posti di lavoro e sul tasso di sviluppo del nostro Paese.
Uniti nel non decidere. Uniti nel concorrere alla frenata del Paese.
Uniti nella irresponsabilità di fronte agli impegni sottoscritti con Francia ed Europa dai Governi precedenti. Un “contratto” fra due capipartito nazionali vale più di contratti internazionali stipulati.
L’Italia si copre di ridicolo. Gli investitori stranieri non si fidano e scappano. I posti di lavoro si perdono.
Ma la maggioranza giallo-verde non sente ragione. Persevera.
Io non posso non cogliere il grido di disorientamento che nasce dalle Associazioni degli imprenditori vicentini. In un momento di evidente difficoltà dei mercati internazionali, colpiti dai dazi imposti dalle scriteriate politiche americane, nel mezzo di una recessione pronosticata ed ora presente, il Governo dovrebbe dare certezze e utilizzare tutti gli strumenti finanziari per sostenere grandi opere cantierabili. Sarebbe un volano importante. Potrebbe farlo solo dicendo un semplice sì.
Invece non trova il coraggio di farlo..


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