“Con l’assegno unico diamo un primo segnale positivo di cui le famiglie hanno bisogno. Un segnale che va nella direzione di mettere ordine tra tutte le attuali forme di sostegno che il sistema oggi riconosce alle famiglie. Fino ad oggi, infatti, il sostegno era una prerogativa dei lavoratori dipendenti. Finalmente viene assegnato il carattere dell’universalità dell’assegno, che potrà essere erogato come credito d’imposta anche ai lavoratori autonomi. Sottolineo poi il principio della maggiorazione a partire dal terzo figlio e quella, prevista fra il 30 e il 50% in più, a seconda della gravità, per i figli con disabilità. E a questi figli l’assegno andrà, senza maggiorazione, anche dopo i 21 anni, se ancora a carico”. Così la senatrice del Pd Vanna Iori, capogruppo in Commissione Sanità al Senato, intervenendo in aula a Palazzo Madama.

“Con l’approvazione di questo importante provvedimento – continua Iori – compiamo un passo significativo, ma non ancora sufficiente se vogliamo arginare il declino demografico ed economico del Paese. Per farlo serve un grande investimento sul capitale umano. Dobbiamo tenere insieme l’investimento sulle opportunità formative e professionali delle nuove generazioni, le politiche familiari e l’investimento sulle donne, promuovendo l’occupazione e la condivisione genitoriale dei ruoli di cura educativa”.

“L’assegno unico e universale – spiega la parlamentare dem – va integrato con uno strutturale potenziamento dei servizi per l’infanzia e con l’organizzazione del lavoro di cura per le persone fragili e non autosufficienti che ricade quasi sempre sulle spalle delle donne. E occorrerà rimettere al centro il tema dell’occupazione femminile con sostegni concreti alle madri che lavorano, congedi parentali estesi ai padri, sgravi fiscali per il lavoro delle donne che non deve essere sempre il primo ad essere sacrificato”.

“Abbiamo l’opportunità di farlo. Se non sapremo coglierla adesso, forse non ce ne saranno altre. E’ il momento di progettare il nostro futuro”, conclude Iori.


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