Onorevole Misiani, Draghi non intende ritoccare la mediazione sul blocco dei licenziamenti contenuta nel decreto sostegni bis. Orlando però ci sta provando. Che farà il governo?

«Le preoccupazioni dei sindacati meritano la massima attenzione. Il governo ha costruito un percorso differenziato di superamento del blocco dei licenziamenti. È una scelta condivisibile. Ma la ripresa economica è a macchia di leopardo. Ci sono interi settori che rimangono in profonda crisi. Tutelare al meglio chi ci lavora è indispensabile».

Cosa si dovrebbe fare per i lavoratori a questo punto?

«Credo che sia necessario verificare fino in fondo ciò che è possibile fare per rafforzare gli strumenti di protezione sociale disponibili. Il prolungamento selettivo del blocco temporaneo dei licenziamenti nei settori più in crisi è una delle opzioni possibili ma non è l`unica: il decreto sostegni bis stanzia oltre 4 miliardi per sostenere le imprese che manterranno la forza lavoro e affrontare con strumenti innovativi le crisi aziendali. È un insieme di misure importante. In Parlamento può essere ulteriormente rafforzato, raccogliendo le proposte delle parti sociali».

Il Pd presenterà emenda- menti come il M5s per prorogare il blocco?

«Faremo tutto ciò che è utile per aiutare a gestire al meglio le ricadute sociali della crisi, senza scartare nessuna ipotesi. Per un`ulteriore proroga del blocco dei licenziamenti il problema è che i tempi di conversione del decreto sostegni vanno oltre il 30 giugno e rendono impraticabile una soluzione emendativa».

Come si orientano le altre forze di maggioranza? Siete ancora soli o la Lega comincia a convergere?

«Il quadro politico purtroppo non è semplice. Forza Italia e Italia Viva sono nettamente contrarie ad ogni proroga. Salvini ha cambiato posizione tre o quattro volte in pochi giorni ma ora è attestato sul no, evitando di dirlo apertamente e nascondendosi dietro Draghi. Quanto all`opposizione, la Meloni ha detto che il blocco non serve a nulla…»

E come si può risolvere la questione dei tempi?

«L`unica strada è una iniziativa del governo, a valle del necessario confronto con le parti sociali».

La riforma degli ammortizzatori dovrebbe essere preventiva allo sblocco dei licenziamenti?

«La riforma è un provvedimento di grandissima portata, atteso da decenni. Il ministro Orlando ci sta lavorando con rapidità e porterà una proposta a luglio in consiglio dei ministri. Si può pensare di anticipare l`entrata in vigore di alcune parti. Serviranno soldi, specialmente nella fase iniziale, e un investimento politico forte da parte di tutto il governo».

Il nodo della cassa Covid esaurita, che ha portato Inps a bloccare le richieste di cig, mostra quanto la crisi morda malgrado la ripresa.

«E un problema che fortunatamente è stato risolto. La situazione economica sta migliorando rapidamente ma dovremo stringere i denti ancora per parecchi mesi, gli ammortizzatori sociali sono strumenti imprescindibili».


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