“Proprio oggi che l’Assomm ha diffuso i dati sul caporalato, un fenomeno che coinvolge 400 mila lavoratori pagati 25-30 euro per più di 12 ore di fatica quotidiana, in Commissione Lavoro abbiamo iniziato l’iter per esprimere il parere sul disegno di legge (N. 2119) che reca norme per il contrasto, all’esame della Commissione agricoltura. E’ un disegno di legge molto positivo, che interviene per individuare meglio i casi di caporalato, per prevedere la confisca dei beni e l’arresto in flagranza di reato, tutte misure necessarie per la repressione e anche per la prevenzione”. Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro.
“Nel parere – prosegue Annamaria Parente – proporrò alcune modifiche al testo. Per contrastare il caporalato, è necessario garantire ai lavoratori agricoli l’accesso ai servizi di intermediazione e la partecipazione alle politiche attive, previsti al Jobs Act. Per questo gli elenchi dei lavoratori agricoli devono essere accessibli alle agenzie per il lavoro. Il trasporto dei lavoratori è nel lavoro agricolo particolarmente delicato e per questo sul punto è necessario rafforzare il disegno di legge, garantendo più trasparenza. Sia l’Agenzia nazionale per l’impiego che il nascente ispettorato per l’attività ispettiva, che dovrà coordinare i controlli in materia di lavoro, dovrebbero far parte della cabina di regia sul lavoro agricolo introdotta dal testo di legge. Infine, ma non in ultimo, è necessario approfondire, nel corso dell’iter legislativo, il tema del salario, per evitare le cosiddette ‘paghe di piazza’. Bisogna introdurre in questo settore – conclude Annamaria Parente – il salario minimo garantito per scongiurare lo sfruttamento”.

 


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