‘E’ l’esenzione ticket sotto i 36 mila euro e unica in Italia’
«Sulle risorse rivendicate dalle Regioni  per la sanità, Piemonte compreso, esistono i margini per un compromesso con il governo. A patto che facciano di più, accelerando sulla riforma del settore. Solo nella nostra regione ci sono almeno due o tre punti sui quali si può dare una spinta».
Stefano Lepri, vicecapogruppo del Pd al Senato, interviene nella polemica che in questi giorni ha contrapposto Sergio Chiamparino a Matteo Renzi, stemperata dal confronto avvenuto ieri sera: ogni euro chiesto a Roma, è il ragionamento di Lepri, deve essere motivato con i fatti. Ragionamento da parte di un renziano della prima ora, che in questa fase ha il significato dì un messaggio esplicito a Chiamparino e all`assessore alla Sanità Antonio Saitta.
Ritiene fondata la protesta dei governatori, Chiamparino in testa?
«Le Regioni possono avere qualche ragione nel chiedere qualche risorsa supplementare».
In aggiunta al miliardo ríconosciuto dal governo?
«C`è un miliardo in più, è vero, ma trattandosi di finanziare gli extra-Lea, cioè i livelli essenziali di assistenza, e i farmaci innovativi, difficilmente potrebbe bastare».
Sposa la linea delle Regioni?
«Sto dicendo che si può trovare un compromesso, con una concessione da parte del governo».
Di quanto?
«Personalmente penso che mezzo milione in più possa starci, a condizione che da parte delle Regioni ci siano impegni precisi».
Per restare al Piemonte, la Sanità è un cantiere: riforma della rete ospedaliera, piano della continuità assistenziale, ridisegno dei servizi psichiatrici, stretta su farmaci ed esami: non basta?
«Chiamparino e l`assessore Saitta stanno facendo un lavoro egregio».
Però?
 «Mi lasci finire. Dopo molti anni si è cominciato ad incidere veramente, la probabile uscita del Piemonte dal piano di rientro del debito è un riconoscimento».
  però?
«Serve impulso su una serie di punti che non sono stati ancora affrontati».
Uno scambio?
«Sì, possiamo dirlo così: qualcosa in più, da parte del governo, a patto che ciascuna Regione si ponga due-tre obiettivi di rilievo».
In Piemonte?
«Ad esempio l`accorpamento delle Asl e delle aziende ospedaliere universitarie».
 Tempo fa se ne parlò: Saitta non è contrario, ma in questa fase non la rìtìene una priorità.
«Non possiamo nemmeno varare un`operazione del genere un anno prima del voto».
 Quale sarebbe il numero ottimale delle aziende?
 «E` da valutare: sei-otto Asl, un paio di aziende universitarie. Poi il ticket».
Quale ticket?
«Quello sui farmaci».
Sta assegnando i compiti a Chiamparino e Saitta?
«Ho già detto che hanno fatto molto».
Molto ma non abbastanza: cosa si può fare sul ticket per i farmaci?
«In Piemonte è prevista l`esenzione per tutti i malati con reddito inferiore a 36 mila euro l`anno, previa autocertificazione: significa che non pagano 2 euro sulla singola confezione e 4 euro su due o più confezioni. Fu una decisione presa dalla giunta Bresso, io votai contro».
Altrove come funziona?
 «In tutta Italia la soglia è di 10 mila euro l`anno. Ecco perché il caso del Piemonte va rivalutato, tra 10 mila e 36 mila euro si può come minimo trovare un compromesso: lo dico non tanto per un vantaggio economico ma per disincentivare consumi altrimenti eccessivi».
Altri input?
«Il costo di alcuni ospedali, eccessivo nonostante la riforma della rete ospedaliera».
 Per esempio?
«La Città della Salute di Torino, tra le realtà sotto osservazione del ministero dell`Economia. L`atto aziendale appena messo a punto da Gian Paolo Zanetta, il direttore generale, è nell`ottica dell razionalizzazione ma ci sono ancora robusti margini di efficienza».
La conclusione è che in Piemonte c`è ancora molto da fare.
«Il Piemonte, e le altre regioni, dovrebbero dire al governo: ‘Nel 2016 me la gioco su questi punti, ma dateci ossigeno’. Altrimenti non si esce da questa situazione».

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