“Oggi dopo il voto del Senato l’abrogazione dei voucher e le modifiche delle disposizioni sulla responsabilità solidale in materia di appalti, diventano legge. Non si tratta di una scelta dettata dal timore del referendum ma è in linea con l’approccio riformista del Governo e della maggioranza parlamentare”. Lo afferma il senatore Stefano Lepri, vicepresidente del gruppo Pd al Senato, intervenendo nell’Aula del Senato con dichiarazione di voto.
“Abbiamo voluto evitare di dare un significato politico ad un quesito referendario che è squisitamente di merito – spiega – e abbiamo voluto evitare che l’esito referendario ritardasse o impedisse di rimettere prontamente mano ai limiti individuati, così da garantire le indiscutibili esigenze di assicurare lavori erogabili anche in forma occasionale. Sui voucher ci sono stati abusi, è vero, ma nella maggior parte dei casi essi hanno permesso di svolgere in modo semplice, con costi amministrativi ridotti e con copertura contributiva, lavori che altrimenti sarebbero rimasti nell’economia sommersa. Appare dunque indiscutibile l’utilità dei voucher in campi quali l’agricoltura, l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, l’assistenza a congressi o in occasione di eventi sportivi, la vendita in periodo natalizio, i servizi scolastici pomeridiani, quelli domestici, per i non autosufficienti, per i bambini. Per questo dopo la loro abrogazione serviranno subito nuove norme da definire anche attraverso un proficuo confronto con le parti sociali. Esempi positivi – conclude Lepri – possono venire dagli chêques francesi, che incorporano anche un contributo pubblico a sostegno dei servizi alla famiglia o dai mini-jobs tedeschi, magari attivabili modificando le attuali forme del lavoro a chiamata”.