‘Dal Qatar, dove l’omosessualità è punita con tre anni di carcere, Enrico Letta ha detto che andrà al’inaugurazione delle Olimpiadi di Sochi in Russia, dove la legge punisce chi osi parlare di omosessualità in pubblico. Obama non ci andrà, dopo avere sfidato Putin su questo tema incontrando le organizzazioni Lgbt a san Pietroburgo in occasione del G20 lo scorso anno. Non ci sarà neanche Cameron, che in quella stessa occasione aveva criticato dalla città russa la legge antigay di Putin, nel silenzio assordante dell’Italia. Non ci andranno per lo stesso motivo Angela Merkel e Francoise Holland. La presenza annunciata del premier italiano toglie forza a quelle assenze e conferma la debolezza del nostro paese su questi temi. L’Italia, caro Enrico, non ha le carte in regola sui diritti di gay, lesbiche e trans, ma è fanalino di coda fra i Paesi dell’Unione Europea sia sul piano normativo che sul piano dell’azione sociale e culturale di prevenzione delle discriminazioni. La tua presenza a Sochi ribadisce l’indifferenza del nostro paese e non basta una generica dichiarazione di contrarietà alle norme discriminatoria, scontata per uno Stato membro dell’Unione europea. C’è un solo modo per lanciare un segnale chiaro e mettersi dalla parte buona della storia: non andarci’. E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Sergio Lo Giudice, già presidente di Arcigay.

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