«Non si ha il minimo rispetto di bambini che crescono in contesti d`amore»: il senatore Sergio Lo Giudice commenta l`attacco in Senato da parte di Maurizio Gasparri che lo ha accusato di aver «comperato il figlio». «Ne risponderà ín sede legale e civile». E sull`uscita di Bagnasco dice: «La Cei ha diritto di
intervenire nel dibattito, ma intervenire sulle procedure di voto è una vera e propria ingerenza negli affari dello Stato».
Onorevole, è stato attaccato da Gasparri che l`ha accusta di avere comperato un bambino. E` un argomento da aula del Senato?
«È un argomento barbaro e miserabile. Si può non essere d`accordo con la pratica della gestazione per altri, anche quando avviene in paesi come gli Stati Uniti o il Canada, dove rigide norme giuridiche e una forte cultura della tutela dei diritti garantiscono la dimensione etica di una pratica fondata su relazioni forti
e positive tra i soggetti coinvolti. Ma che una modalità di sostegno alla procreazione come questa, legale e accettata socialmente in paesi di grande civiltà giuridica, venga definita “compravendita ” di bambini è una bestemmia di cui Gasparri risponderà in sede penale e civile. Quest`uomo non ha il minimo rispetto dell`identità di bambini che vivono in contesti d`amore che comprendono le donne che li hanno portati in grembo e il cui unico rischio è quello di subire la crudeltà mentale di persone cattive».
Secondo lei, perché si è fatto ricorso a questo attacco all`interno di un dibattito che deve svolgersi nel rispetto delle regole democratiche?
«E` veramente sconfortante come un dibattito parlamentare sul riconoscimento di diritti fondamentali ingiustamente negati, come quelli della parte omosessuale della popolazione, avvenga con questi toni medioevali e con atteggiamenti di provocazione continua e di vero e proprio bullismo parlamentare. Si agita il fantasma della maternità surrogata (che non riguarda una sola virgola del testo sulle unioni civili) ignorando che stiamo parlando per 1`80% dí figli di coppie di donne. Il vero obiettivo è la prospettiva di un`accettazione sociale dell`omosessualità, che molti vedono come l`attacco finale a un`idea del predominio
del maschile. Per non parlare della genitorialità omosessuale, ormai normata in quasi tutta Europa ma che in
Italia rimane per molti un tabù».
Sembra che in alcuni sia più forte l`avversione verso l`omosessualità che la preoccupazione di legiferare.
«Una parte, per fortuna assai mino ritaria, del Parlamento non ha alcun interesse a dare una risposta ai ripetuti appelli della Corte costituzionale ma approfitta di questa discussione per ribadire la propria avversione nei confronti di gay e lesbiche. Basta dare una scorsa agli emendamenti al disegno di legge per toccare con mano la cultura del disgusto».
Lo abbiamo visto con le polemiche che hanno accompagnato la presenza a Sanremo di Elton John. Perché si sente la necessità di screditare la genitorialità di una coppia gay?
«Per chi disprezza le persone omosessuali l`idea che possano essere genitori è insopportabile. Il tema della maternità surrogata è un alibi: si pensi agli attacchi a Elton John, mentre nessuno ha ricordato che anche l`altra super ospite di Sanremo, Nicole Kidman, ha avuto una figlia tramite la gestazione per altri».
Non è il primo degli attacchi omofobi che lei ha ricevuto in questi giorni. Come si sente?
«È una impresa faticosa che mi impegna datrent`anni: ma ho in mente le speranze delle centinaia di migliaia di persone coinvolte in questa battaglia di civiltà e i sorrisi di quei tanti bambini che riceveranno
più diritti da questa legge. Non c`è dubbio che tutto questo valga la pena».
Secondo lei in che modo cambierà il paese se il ddl Cirinnà verrà approvato inclusa la stepchild adoption?
«Come tutte le grandi conquiste di civiltà, pensi al voto alle donne o al divorzio, questa legge non avrà solo effetti per le persone direttamente coinvolte, ma segnerà un avanzamento civile della nostra comunità».


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