“Un movimento spietato come quello ndranghetista che fa del suo biglietto da visita la negazione dello Stato e dell’individuo non può stupire per la sua cultura omofoba e machista. L’omicidio di Ferdinando Caristena, ucciso nel 1990 perché gay, come riportato da Roberto Di Palma, sostituto procuratore della dda di Reggio Calabria, è una delle facce della stessa medaglia: quella di una identità mafiosa che prevale con violenza sul senso di Stato e sulla libertà di vivere liberamente la propria vita anche in relazione all’orientamento sessuale. Al massmediologo Klaus Davi, minacciato dai clan per aver posto l’attenzione su questi temi, si dia il massimo appoggio da parte delle istituzioni: a lui va la mia solidarietà e il mio sostegno.”
Così Sergio Lo Giudice, senatore del Partito Democratico


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