Le unioni civili arrivano in parlamento dopo 30 anni dalla prima proposta. Da allora  14 paesi europei hanno
esteso il matrimonio alle coppie lesbiche e gay e gli unici Stati Ue a non avere, come noi, una legge sulle coppie
same sex sono Bulgaria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia.
L`Italia è costretta a farlo a tempo scaduto, dopo due sentenze della Corte costituzionale e dopo che la Corte europea dei diritti umani ci ha condannati a pagare un indennizzo per la violazione della vita familiare
di alcune coppie gay.

Il parlamento non ha avuto il coraggio di scegliere la strada maestra del matrimonio egualitario. Lo stesso Pd, nonostante l`orientamento pressoché unanime del Pse, ha scelto il modello delle unioni civili, in via di estinzione in Europa.
L`istituto, distinto dal matrimonio, si fonda sull`art.2 della costituzione. Gli aspetti simbolici del matrimonio (dalle pubblicazioni, a termini come coniuge o vedovo) sono stati esclusi, così come gli elementi specifici di una relazione eterosessuale (dall`autorizzazione “riparatoria” per i minorenni alle cause di impedimento, riviste
e adattate). I diritti sociali invece sono estesi, come indicato dal diritto comunitario. Stefano Ceccanti, uno dei costituzionalisti cattolici che più ha seguito la materia, ha avvertito che il testo non mostra profili di incostituzionalità. Il tentativo di svuotare la solidità dell`istituto alleggerendolo o accentuandone gli elementi di contrattazione privata ha l`intento, tutto politico, di rimarcarne l`inferiorità sociale.
Le adozioni sono escluse fatta salva, dietro autorizzazione di un giudice, quella del figlio del/la partner, com`è nella maggioranza dei paesi europei. Sono in gioco i diritti dei bambini che crescono in famiglie
omogenitoriali, a cui tante sentenze, fino alla corte d`appello di Roma, condivisa poi dalla corte d`appello di Milano, hanno riconosciuto il legame giuridico col genitore “sociale”. Su quali fondamenti si basano le proposte di rendere più difficile questo iter rispetto all`adozione dei figli del coniuge (anni di affido preadottivo, più lunghi controlli del giudice e dei servizi sociali) se non sulla presunzione dì incapacità genitoriale di gay e lesbiche, smentita dalla letteratura scientifica e bollata come «mero pregiudizio» dalla Cassazione?
Anche il tentativo di far gravare sulle spalle di questa legge il tema irrisolto sulla maternità surrogata, vietata in Italia dalla legge 40 del 2004 e mai più entrata nel dibattito pubblico fino ai mesi scorsi, mostra la sua strumentalità dato che il ddl non tocca quella legge.
Il movimento Lgbti italiano che ha riempito cento piazze per chiedere una buona legge, punta al matrimonio egualitario presente in quasi tutti i grandi paesi cattolici d`Europa e d`America, dalla cattolicissima
Irlanda all`Argentina di Bergoglio. Guarda al ddl Cirinnà come alla strada possibile per eliminare le odiose discriminazioni sociali ed economiche prodotte dall`esclusione dal matrimonio, ma con l`amarezza di
chi sarà costretto in una separatezza dal sapore segregazionista. Se il testo finale superasse il confine del rispetto della dignità di gay e lesbiche e delle loro famiglie sarebbe a rischio il consenso ottenuto e, forse, il destino stesso della legge. Se questo accadesse, questo fallimento renderebbe grottesca l`immagine dell`Italia come di un Paese modernizzato che aspiri ad avere un ruolo di traino in Europa.


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