“Ancora una volta le parole del Presidente Mattarella sono un richiamo forte: in Italia si lavora, ma si è poveri lo stesso. L’OIL denuncia che i salari reali restano inferiori a quelli del 2008, e l’Istat certifica addirittura un calo dell’8% rispetto al 2021. Intanto, quasi 6,2 milioni di lavoratori aspettano il rinnovo del contratto”. Lo dice Beatrice Lorenzin, vice presidente dei senatori PD.
“Il governo parla di occupazione, ma ignora il nodo centrale: si lavora troppo per guadagnare troppo poco. Questo frena la natalità, spinge i giovani all’estero e alimenta disuguaglianze sempre più profonde. Il tempo delle analisi è finito. Serve una politica salariale seria, a partire dall’introduzione del salario minimo, in moda da garantire una soglia di dignità per tutti i lavoratori” conclude Lorenzin.