“Il 15 marzo ricorre la Giornata nazionale del Fiocchetto lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare. Questa giornata è stata voluta da Stefano, papà di Giulia, morta il 15 marzo 2011 all’età di 17 anni mentre era in lista di attesa per essere curata”. Lo scrive in un post sui social il senatore del Pd, Alberto Losacco. “Anoressia, bulimia, binge eating sono alcune delle patologie più frequenti diagnosticate a giovani pazienti, donne ma anche uomini, che – per effetto della pandemia – hanno subito un incremento del 30%. Un disturbo che coinvolge mente e corpo, un vero e proprio problema di salute mentale per gli effetti devastanti che si riversano sulla salute e sulla vita degli adolescenti e delle loro famiglie”, aggiunge. “Dei disturbi alimentari bisogna parlarne. Altresì bisogna sensibilizzare i media e l’opinione pubblica a farlo. Occorre altresì – prosegue Losacco – portare il dibattito in Parlamento: lo abbiamo già fatto con uno stanziamento di fondi nella scorsa legislatura ma dobbiamo continuare a farlo. Per Giulia. Per tutte le ragazze e i ragazzi che come lei non ce l’hanno fatta. Per le loro famiglie”.
“Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità – sottolinea ancora Losacco – i Dca rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali tra i giovani di età compresa tra i 12 e i 15 anni. Italia si stima che a soffrirne siano circa 3 milioni, nel mondo 55 milioni. I decessi, nel nostro Paese, sono oltre 4 mila all’anno per complicanze mediche o per suicidio. Il Centro per la cura e la ricerca sui disturbi dell’alimentazione di Lecce è stato il primo Centro pubblico territoriale italiano a offrire una risposta in termini di prevenzione, diagnosi e cura integrata e multidisciplinare dei disturbi alimentari. Ad esso si affiancano le altre strutture sparse nell’intero territorio nazionale per un totale di 126 centri specializzati nella cura dei disturbi alimentari”.


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