Centinaia di morti, decine e decine di bambini perdono la vita nei nostri mari. Quante piccole Favour non siamo riusciti a salvare? Quanti sono stati inghiottiti dalle acque del Mediterraneo? È una strage che continua a ripetersi sotto lo sguardo delle telecamere che proiettano quelle drammatiche immagini nelle case di tutto il mondo. Nessuno può dire di non sapere, nessuno può estraniarsi.
Innanzitutto non dobbiamo sbagliare approccio visto che si tratta vite umane. Il vero problema sono i terroristi, le organizzazioni criminali che alimentano le tratte, le organizzazione mafiose che lucrano e vanno colpiti con sistematicità e puntualità.
La Sicilia sta facendo uno sforzo enorme. Niente razzismo, niente rigetto, ma solo fatica e lavoro, da
Lampedusa a tutti gli altri approdi dove giornalmente sbarcano gli immigrati. Tutti ricevono visite mediche
accurate. Non dobbiamo mai stancarci di ringraziare il nostro personale sanitario, guidato da bravissimi
direttori generali, come Antonio Candela, che organizzano servizi di accoglienza puntuali e qualificati. Così come le associazioni di volontariato che giorno e notte agiscono con una solidarietà dal volto umano straordinario, nonché le forze dell`ordine e le Prefetture. È un impegno incessante, messo ormai a dura prova. Il “modello Sicilia” nell`accoglienza degli immigrati deve diventare il “modello Europa”. Ma l`Europa così com`è arranca e sta dando una pessima prova dí sé. La vicenda austriaca è emblematica. Si è chiusa una fase storica del cammino europeo con i suoi pregi e difetti. Adesso ci troviamo ad un bivio: osi imbocca la strada degli “Stati divisi d`Europa” o quella degli “Stati Uniti d`Europa”. Vivacchiare e giocare in difesa rispetto ai movimenti anti-europeisti e antiimmigrati, populisti e di destra, non serve a niente.
Il governo italiano sta facendo un buon lavoro proponendo l`Immígration Compact. Si tratta di una proposta intelligente se si considera la priorità di promuovere lo sviluppo in quelle aree. È un programma, quindi, da sostenere. Bisogna fare in modo che diventi l`agenda dell`Europa e, in vista del prossimo G7 che si terrà a Taormina, anche della Comunità internazionale. È questa la strada da percorrere con coraggio e determinazione.
L`Europa ha un futuro se diventa Stati Uniti d`Europa che dovrebbero, in primo luogo, adoperarsi per distruggere i lager nordafricani degli scafisti per poi pattugliare massicciamente le coste della Libia, creando una sorta di blocco navale, sequestrare tutti i natanti prima che siano utilizzati e scatenare una caccia senza tregua contro le organizzazioni criminali.
La terza cosa da fare è sostenere lo sviluppo dei Paesi di origine degli immigrati con dei veri e propri piani Marshall.
Gli Stati Uniti d`Europa dovrebbero includere al suo interno lo Stato di Israele e lo Stato palestinese,
caratterizzati da speciali autonomie. Solo dentro questa cornice europea può finalmente trovare pace e
soluzione l`incancrenito conflitto israelo-palestínese. È necessario, inoltre, costruire trai Paesi del
Mediterraneo uno spazio economico di libero mercato in grado di rilanciare gli scambi commerciali, la
cooperazione e la civile convivenza tra le religioni musulmana, cristiana ed ebraica.
Ma l`Europa può diventare Stati Uniti d`Europa se mette mano ad una fase costituente di crescita e di sviluppo, con coraggio e determinazione. Così si può dare energia e fiducia alle nuove generazioni, coinvolgendole in un impegno per costruire libertà, diritti e prosperità.


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