Viene indicato come il vero «pontiere», l`artefice, da presidente del gruppo Pd in commissione Giustizia, di un tentativo di mediazione politica per arrivare all`approvazione in tempi brevi della legge Cirinnà sulle unioni civili. Il senatore Giuseppe Lumia, in passato presidente della commissione parlamentare antimafia, non nasconde le difficoltà per arrivare al suo obiettivo. Ma è ottimista, anche sulla questione spinosa delle adozioni riconosciute per il figlio biologico di uno dei due componenti di una coppia gay.
Senatore Lumia, quando ormai si avvicinala non facile discussione in aula, a che punto è il suo tentativo di mediazione?
«Stiamo lavorando, con lo stile del dialogo, per trovare la soluzione migliore in armonia con l`impianto generale del testo contenuto nella legge Cirinnà».
Domani il testo arriverà alla discussione nell`aula del Senato. Tempi troppo stretti?
«Si dovrebbe giungere al voto già giovedì. C`è tutto il tempo per avviare un confronto produttivo. Io sono per il
dialogo costruttivo, ritenendo ottimo il testo della legge».
Esistono margini di intesa?
«Dobbiamo partire dalla considerazione che si è cercata la soluzione migliore, per mettere finalmente l`Italia al passo con tutte le altre Nazioni avanzate. Partendo da questo obiettivo, dobbiamo mettere tutti il massimo sforzo per trovare un punto accettabile di sintesi».
Anche sulla difficile questione delle adozioni?
«Sì, la soluzione individuata dal testo della Cirinnà mi sembra già un buon punto di sintesi. Ci dedicheremo a
discutere anche questo».
Insomma, un elemento che verrà mantenuto nella legge?
«Sì, non intendiamo escludere la possibilità dell`adozione, in una unione gay, del figlio biologico di uno
dei due componenti della coppia».
Con quali caratteristiche e regole?
«Sicuramente in caso di morte, o perdita della patria potestà dell`altro genitore biologico fuori dalla coppia.
Si prevede anche la decadenza per rifiuto del partner. Ma tutto, e questo mi sembra importante, è sottoposto al
placet del tribunale dei minori e quindi all`esame e decisione di un giudice che garantisce il rispetto delle
norme in vigore».
Pensa, dopo le due manifestazioni a favore e contro l`attuale testo della legge, che ci sia una spaccatura
insanabile nel Paese su questo tema?
«Penso che dobbiamo fare in modo di rendere forte e comprensibile a tutti gli italiani la legge che andremo ad
approvare. Ecco perché mi sto impegnando nel tentativo di arrivare a una sintesi tra posizioni».
Nel Pd esistono divisioni sul testo finale da approvare?
«Il Pd ha affrontato il confronto e il dialogo su questi temi con l`intento di lavorare per arrivare alle migliori
norme possibili, che rispondano alle nuove sensibilità. Tentiamo di allargare il consenso e trovare un`adeguata corrispondenza con le convinzioni maggioritarie».
La legge dovrebbe essere sottoposta al voto segreto. Crede sia giusto?
«In questa materia non è giusto porre questioni di fiducia e va lasciata libertà di convinzione. Mi auguro, però, che si rinunci al voto segreto per un gesto di rispetto verso il Paese. Ognuno dovrebbe mostrare, con il voto palese,
come la pensa su questi temi».
Teme ripercussioni sulla tenuta del governo, per le differenze di idee con il Nuovo centro destra?
«Non credo si avranno ripercussioni sul governo. Abbiamo chiarito a sufficienza con l`Ncd le nostre posizioni. Non temo alcuna rottura dell`attuale alleanza di governo. D`altra parte, i gruppi hanno già espresso le loro posizioni in commissione».
Come vi regolerete sulle questioni pregiudiziali annunciate, che saranno poste in aula?
«Ci sono otto questioni pregiudiziali di merito su cui il Pd voterà no. Poi ce ne sono altre tre, che in sostanza
chiedono il ritorno del testo di legge in commissione per ulteriori discussioni. Anche in questo caso siamo contrari e voteremo di conseguenza per il no».
Il Pd teme la prova dell`aula, che rischia di diventare un ostacolo sul cammino del governo Renzi?
«L`approccio è quello del dialogo continuo, nella convinzione di arrivare al voto sulla legge Cirinnà in
coerenza con le scelte fatte. Ripeto, a mio avviso siamo di fronte a un ottimo testo su cui già ci sono stati ritocchi,
nello spirito di disponibilità mostrato con responsabilità dal Pd. L`impianto, però, è buono e non va alterato».


Ne Parlano