Dopo la mancata fiducia a Draghi cambia tutto, «quello che è successo è un tradimento per il Paese». Simona Malpezzi, presidente dei senatori Pd, usa parole nette e non fa distinzioni tra alleati (ormai quasi ex) e “centrodestra di governo”. «Tre partiti – Lega, Fi, M5S – hanno tradito gli elettori in nome dei loro calcoli elettorali». La scelta di non sostenere il governo è un atto di «irresponsabilità» e adesso non ci sono più «alibi» per nessuno, perché «è in gioco l`Italia». Per la capogruppo Pd «è evidente che la giornata di ieri segna uno stravolgimento dello scenario e della geografia politica. Dopo ieri niente può essere più come prima. Noi abbiamo ascoltato la sofferenza delle persone, gli altri hanno scelto gli interessi di partito». E, aggiunge, «il centrodestra non esiste più, c`è solo la destra».

Vuol dire che con il M5s è rottura definitiva?

«Il mancato voto di fiducia ha segnato l`irresponsabilità di chi ha deciso di mettere il Paese in questa condizione. Ora il Pd penserà al Pd, ci concentriamo sulla nostra proposta».

C`è ancora spazio per accordi magari solo “elettorali”, come dice Luigi Zanda?

«Noi siamo molto rispettosi dei nostri organismi interni, ci sarà una Direzione la prossima settimana, si deciderà insieme. Tuttavia si è creata una frattura profonda che mi pare impossibile ricomporre. Ma per noi adesso è importante parlare delle nostre proposte al Paese a partire anche da quelle che Draghi, nella sua agenda sociale, ha illustrato al Paese dieci giorni fa».

Bersani dice che Conte ha commesso un “eccesso di legittima difesa”. Avete sbagliato voi e Draghi a mettere il M5 s all`angolo?

«No, noi non abbiamo messo all`angolo proprio nessuno. Riteniamo che il programma che aveva tracciato il presidente Draghi coincidesse con i bisogni del Paese. Penso che nelle parole del premier ci fossero molte aperture ai temi dei 5 stelle, dire che il reddito di cittadinanza si può migliorare non è lesa maestà. Chi non ha votato la fiducia si è tirato fuori da solo. Non ci sono alibi – per i 5 stelle, come per la Lega e Fi–perché è in gioco l`Italia».

Il centrodestra vi accusa di avere contribuito alla rissa con lo Ius scholae.

«Mai creato un clima di rissa, non abbiamo mai votato contro il parere del governo, mai saltato voti finali. Mentre ricordo che la Lega lo ha fatto sul Green Pass, i 5 stelle sul dl Aiuti…Poi c`è l`attività del Parlamento, che nulla c`entra con l`attività del governo. Bisognerebbe imparare a distinguere i piani: chi ha messo in difficoltà il governo sono stati Lega e Fi – pensiamo al catasto, al dl concorrenza… –e il M5 s».

Il dialogo con le forze di centro diventa cruciale a questo punto?

«Intanto metterei l`accento su una cosa successa ieri: non c`è
più il centrodestra, ma solo la destra. Non ci sono più i moderati. Le uscite di Gelmini, Brunetta e del senatore Cangini dimostrano che Fi ha cambiato pelle, ha contribuito a far cadere il premier più europeista
che potessimo avere. Penso che sia nel dna del Pd parlare a più mondi possibili. E ci rivolgeremo anche a tutti coloro che sono delusi dalla politica, a tutti gli elettori che rischiano di essere ora sdegnati e di non votare».

Non temete di apparire come il “partito del sistema”, di fronte ai “rivoluzionari”, sia di destra che del M5s?

«Lega e Fi cercano di cancellare le impronte digitali su quello che hanno fatto. Noi faremo chiarezza, diremo all`imprenditore del nord, alle partite Iva, a tutti quelli che chiedono un governo che protegga dall`inflazione e dalla turbolenza della situazione economica globale cosa ha fatto la Lega, fermo restando che pensiamo se ne siano già accorti. Noi abbiamo provato a tenere una linea di coerenza e i risultati delle amministrative ci hanno dato ragione. Il problema non va solo denunciato, va risolto. La politica dovrebbe essere questo, non cavalcare la rabbia sociale e alimentare le paure, senza trovare soluzioni».


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