“Questo provvedimento confonde autorità e autorevolezza. Per questo governo non e’
l’autorevolezza che deve emanare dalla figura
dell’insegnante, ma è l’autorita’. Non credo che l’idea del
6 in condotta possa modificare l’acquisizione di un percorso
di crescita dei nostri ragazzi. Dire questo non significa
essere lassisti o essere buonisti, ma significa dire che il
rispetto delle regole lo si puo’ avere attraverso la
capacita’ di costruire una relazione basata
sull’autorevolezza. Questo governo crede veramente che basti
un voto per cambiare le cose? Ci crede a tal punto che ha
voluto togliere, attraverso un emendamento, una
sperimentazione gia’ in atto da tre anni, con una
valutazione descrittiva e formativa, sostituendola con
qualcosa che, secondo il gergo e il linguaggio comune, si
capisce meglio. Infatti basta un voto per indicare la
persona, no?”. Lo ha detto in Aula Simona Malpezzi,
senatrice del Pd. “Io non posso accettare questo tipo di
pensiero. Il voto descrittivo e la valutazione formativa
spiegava ai bambini da dove erano partiti, dove erano
arrivati e su cosa avrebbero dovuto maggiormente
concentrarsi insieme al loro insegnante, facendo un percorso
insieme e soprattutto insegnando ai nostri bambini e alle
nostre bambine che non sono un voto, non sono un giudizio,
ma sono un percorso, perche’ sono in crescita. Questa era la
ratio della valutazione formativa e descrittiva. La
valutazione non e’ una cosa campata per aria; e’ una
scienza, ci sono gli esperti, ci sono i pedagogisti, c’e’
chi lavora da tempo su cio’ che e’ la valutazione. Non e’
semplicemente quel basta un numero, perche’ tanto io ti
qualifico; c’e’ un percorso dietro, che questo governo vuole
cancellare con un emendamento. Abolire la valutazione
formativa – ha concluso – significa tornare indietro al
passato, e’ una scelta scellerata, la maggioranza e’ sorda,
speriamo che questo emendamento venga respinto”.


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