‘Ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno sulla vicenda relativa all’espulsione del signor Usman Ghani. Questi, il 25 settembre scorso è stato raggiunto da un decreto di espulsione dal Ministero dell’Interno sulla base dell’accusa, respinta dallo stesso Ghani, di aver stretto rapporti con altre persone note per aver assunto posizioni radicali in favore della Jihad, tra cui il fratello Faqir. Le motivazioni del provvedimento di espulsione sono prive di riferimenti a fatti concreti e sono pressoché identiche a quelle, già di per sè generiche e mai approfondite, utilizzate nell’occasione dell’espulsione del fratello di Faqir. Dal momento che in Pakistan, in caso di condanna per reati di terrorismo, è prevista la pena di morte, un’eventuale espulsione del Ghani, pur fondata su accuse generiche, potrebbe risultare avere come esito finale l’esecuzione capitale dello stesso Ghani. Alla luce di ciò ho chiesto al ministro dell’Interno se fosse a conoscenza dei fatti descritti e quali misure ritenesse di adottare per tutelare l’incolumità del signor Usman Ghani’.
E’ quanto scrive in una nota il senatore del Partito democratico Luigi Manconi, presidente della Commisione Diritti umani a Palazzo Madama.

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