‘E’ un passo in avanti nel superamento delle discriminazioni verso le famiglie di fatto, ma anche un atto di buon senso nell’interesse di un minore, quello che ha consentito, mercoledì scorso a Roma, la trascrizione nei registri comunali della nascita – avvenuta all’estero – di un bambino figlio di due donne. E ciò vale, tanto più se si considera che, per ottenere questo riconoscimento, non è stato necessario passare – come è avvenuto a Torino un mese fa – attraverso la sentenza di un tribunale’. E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Luigi Manconi. ‘Si tratta, infatti, a Roma come a Torino, di una disposizione che non pone alcun problema in termini di diritto e di legittimità, ma che – sottolinea l’esponente pd al contrario, mira al superamento della disparità di trattamento delle famiglie di fatto nell’accesso a diritti fondamentali, come quello alla genitorialità. Solo una settimana fa, il consiglio comunale di Roma istituiva il registro delle unioni civili, andando a colmare una discriminazione che impediva alle famiglie di fatto (etero e omosessuali) l’accesso a servizi minimi come l’iscrizione nelle graduatorie delle case popolari e in quelle degli asili nido comunali. Una disparità che si declinava fino all’impossibilità di assistere il proprio partner in ospedale e avere informazioni sul suo stato di salute. Anche qui, nessun problema di “ordine pubblico”: i consiglieri di Roma Capitale – come ha giustamente sottolineato il consigliere radicale Riccardo Magi – hanno semplicemente esercitato le loro competenze per attuare quei principi di uguaglianza e non discriminazione sanciti dalla carta dei diritti dell’uomo, dalla Costituzione italiana e fatti propri dallo statuto di Roma Capitale. Questo è ciò che un ente locale può fare, in attesa che il Parlamento decida, finalmente, di pronunciarsi” conclude Manconi.

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