Il presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, ‘tutte le stime purtroppo concordano’. ‘Può sembrare tragicamente grottesco, ma le centinaia di morti e dispersi di ieri al largo di Lampedusa costituiscono appena un episodio di una lunga e ininterrotta strage che, da un quarto di secolo, si perpetua nel Mediterraneo. Dal 1988 al 2013, secondo le stime di A Buon Diritto Onlus, sono state 19.083 le vittime’. Lo dice il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. ‘La valutazione – prosegue Manconi – coincide con quella di Fortress Europe che indica in 19.142 il numero di morti e dispersi in quel tratto di mare. E risulta confermata da una stima di un importante coordinamento di associazioni religiose (Acli, Centro Astalli, Caritas Italiana, Comunita’ di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Fondazione Migrantes) che, relativamente al solo 2011, ha parlato di circa duemila vittime. Da queste cifre si ricava un dato tanto elementare quanto crudele: per più di due decenni nel Mare Mediterraneo sono morti ogni giorno tra i 6 e i 7 migranti che tentavano di raggiungere le coste italiane e il continente europeo. Sia chiaro: è una valutazione per difetto, dal momento che il numero esatto dei morti non è precisamente calcolabile. Si tratta, infatti, di persone in gran parte senza un nome e un cognome, senza una biografia conosciuta, senza una storia nota, senza una rete familiare, parentale e sociale ricostruibile. E le loro morti sono altrettanto difficili da documentare. Dunque, questa triste contabilità è fatalmente approssimativa. Il numero di morti e dispersi si riduce nel corso del 2012 e nei primi 8 mesi del 2013: la tragedia di ieri fa schizzare i dati di questa strage verso un picco intollerabile’.

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