“Condividiamo parte delle motivazioni che hanno indotto un certo numero di colleghi a lasciare il gruppo del Partito democratico del Senato e a costituire una nuova formazione. Non amiamo le scissioni e crediamo che la sinistra abbia bisogno di partiti larghi, plurali e aperti, perché questa è la domanda che viene da quegli strati sociali che intendiamo rappresentare e, in particolare, dai soggetti più vulnerabili. Se questo non è più possibile oggi, molte sono le cause e le responsabilità. Quella principale va attribuita, crediamo, al segretario del Pd che, abdicando al suo ruolo, si è rivelato incapace di essere soggetto di unità e fattore di coesione. D’altra parte, pensiamo che una scelta minoritaria, anche quando sembra inevitabile, non abbia in questa fase sufficiente utilità. Per questo rimaniamo, con la libertà e la responsabilità che sempre abbiamo avuto e che ancor più si devono avere oggi, all’interno del gruppo democratico per lavorare a una prospettiva unitaria nel nuovo scenario di diversificazione della sinistra. Lo facciamo all’interno della prospettiva indicata da Giuliano Pisapia e dal Campo Progressista che terrà la sua assemblea nazionale il prossimo 11 marzo a Roma. Se il centro-sinistra intende ancora ambire alla guida del Paese, è necessario che chi resta e chi esce dal Pd continui a parlarsi rifuggendo da tentazioni egemoniche per trovare insieme le necessarie convergenze. D’altra parte, in questa fase di dibattito congressuale e di competizione democratica per la segreteria del partito, considerati i profili di quanti si sono proposti per quel ruolo, noi dichiariamo di sostenere la candidatura di Andrea Orlando”.
Lo scrivono in una nota i senatori del Partito democratico Luigi Manconi e Massimo Mucchetti.


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