“Si tratta di una tragedia che ferisce tutto il nostro Paese e che non deve essere in alcun modo esposta alle strumentalizzazioni politiche di chi pensa, vergognosamente, di incassare voti soffiando sul dramma dell’immigrazione. Aspettiamo che la magistratura e le forze dell’ordine accertino le cause di questo incendio che ha portato alla morte due migranti originari del Mali. Come Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro ci siamo occupati del ghetto di Rignano Garganico, vicino a Foggia, anche a seguito dell’inchiesta, pubblicata da L’Espresso, a firma del giornalista Fabrizio Gatti. Abbiamo infatti svolto una serie di audizioni per chiarire i contorni di quello sfruttamento della manodopera che è alla base dell’insediamento-ghetto di Rignano Garganico, in queste ore oggetto di chiusura da parte delle istituzioni locali, dove tanti migranti vivono in condizioni inaccettabili, vittime dell’occupazione irregolare imposta loro dai caporali. Non a caso la Legge di contrasto al caporalato affronta, riprendendo quanto stabilito già con la Rete del lavoro agricolo di qualità, il tema dell’ospitalità dei lavoratori stagionali nel settore dell’agricoltura. Adesso dobbiamo impegnarci perché la legge 199, che introduce importanti misure di contrasto anche verso le aziende che sfruttano i lavoratori, sia applicata con severità, rafforzando i controlli e riformando l’Ispettorato unico del lavoro, per attribuirgli competenze di controllo anche nell’agricoltura. Soprattutto dobbiamo investire nelle politiche dell’accoglienza non dismettendo l’impegno in Europa per una equa distribuzione dei migranti a cui tutti i Paese devono impegnarsi per garantire accoglienza e integrazione”. Lo afferma in una nota la senatrice del Pd Camilla Fabbri, presidente della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro.

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