‘C’è ancora una settimana per far prevalere il buonsenso. Scommetto su un accordo politico che consenta di migliorare il testo della riforma costituzionale. I paletti che il governo Renzi ed il Pd hanno messo sono noti: non si può ripristinare l’elezione diretta dei senatori. Di fatto ritoccare l’articolo 2 significherebbe infatti annullare l’iter del ddl Boschi e ritornare al bicameralismo paritario’. Lo dice all’Adnkronos il senatore Andrea Marcucci (Pd), presidente della commissione Istruzione di palazzo Madama, che evoca le elezioni anticipate in caso di fallimento del percorso delle riforme.
L’esponente dem sottolinea che ‘sul tavolo abbiamo messo il lodo Zanda, invitiamo di nuovo tutte le forze politiche a valutare una proposta che viene incontro a molti degli emendamenti presentati. Il Pd non aprirà un ‘mercato’ su materie estranee per acquisire qualche voto in più’. Quanto agli oltre 500mila emendamenti del Carroccio, Marcucci non se ne mostra impressionato: ‘All’ostruzionismo della Lega, se confermato, risponderemo con ogni mezzo regolamentare. Quindi riassumendo, totale disponibilità ad un vasto accordo politico ma nessun passo indietro. Decideranno i cittadini con il referendum nel 2016. La missione del governo Renzi -conclude- è cambiare l’Italia, se saltano le riforme, non resta che la strada del ritorno alle urne’
L’esponente dem sottolinea che ‘sul tavolo abbiamo messo il lodo Zanda, invitiamo di nuovo tutte le forze politiche a valutare una proposta che viene incontro a molti degli emendamenti presentati. Il Pd non aprirà un ‘mercato’ su materie estranee per acquisire qualche voto in più’. Quanto agli oltre 500mila emendamenti del Carroccio, Marcucci non se ne mostra impressionato: ‘All’ostruzionismo della Lega, se confermato, risponderemo con ogni mezzo regolamentare. Quindi riassumendo, totale disponibilità ad un vasto accordo politico ma nessun passo indietro. Decideranno i cittadini con il referendum nel 2016. La missione del governo Renzi -conclude- è cambiare l’Italia, se saltano le riforme, non resta che la strada del ritorno alle urne’