“Ci voleva la Corte dei Conti UE perché in Parlamento si parlasse delle infrastrutture strategiche e della TAV. Sono emersi dati politici e tecnici rilevanti che rendono ancora più urgente l’approdo del dossier nelle aule parlamentari, come chiesto dal Presidente gruppo PD Marcucci alla Presidente del Senato. M5s e Lega sono distanti e l’analisi costi-benefici è stata solo la solita fuffa gialloverde per ritardare una scelta decisiva”. Lo dice il senatore Salvatore Margiotta, capogruppo del Pd nella Commissione Lavori pubblici.
“Sono stati chiariti i numeri in gioco – prosegue Margiotta – che smentiscono le ignobili bugie del M5S sui costi dell’opera: in ballo non ci sono 20 miliardi ma 9, come certificato nell’ultima delibera Cipe e in un recente studio dell’Osservatorio sulla Torino Lione. E, in particolare, l’Italia partecipa a questo stanziamento con 3 miliardi, mentre la UE con 3,5 miliardi. In questo senso, è stata smontata un’altra delle imbarazzanti bufale di Di Maio: la somma stanziata dall’Europa è vincolata e quindi non potrebbe essere usata per altre destinazioni come, per esempio, la Roma-Pescara che, visto l’esito delle elezioni in Abruzzo, verrà presto archiviata. Di Maio è uomo rancoroso. Le bugie hanno le gambe corte. I numeri della Tav sono sul tavolo. E’ urgente che il Parlamento venga informato degli esiti della farlocca analisi costi benefici e che possa esprimersi. Gli italiani non vogliono la decrescita infelice ma un futuro di prosperità e crescita. Quante altre tornate elettorali serviranno per far capire ai grillini che la strada che stanno percorrendo porta verso il precipizio?”.


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