Interrogazione Pd alla Presidente del Consiglio dei Ministri

“Il 16 novembre 2023, nell’ambito della procedura di infrazione (INFR (2020) 4118) relativa alle concessioni balneari, la Commissione europea ha deciso di procedere con un parere motivato ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). A quanto si apprende, la Commissione avrebbe ritenuto che, mantenendo proroghe indiscriminate ed ex lege delle attuali concessioni balneari, la Repubblica italiana sia venuta meno agli obblighi ad essa incombenti ai sensi dell’articolo 12 della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno e dell’articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Nel frattempo le scelte finora adottate dal Governo in materia di concessioni balneari rischiano di gettare nel caos il settore balneare italiano in ragione di soluzioni impraticabili che hanno avuto soltanto l’effetto di dilatare i tempi per l’attuazione di misure in evidente contrasto con le illusorie ed inconcludenti promesse elettorali. L’ultima legge annuale per la concorrenza, ossia il provvedimento più adatto per dare soluzione all’annosa vicenda delle concessioni balneari, non ha previsto alcuna misura in tal senso. I rilievi in fase di promulgazione della legge annuale della concorrenza formulati dal Presidente della Repubblica di fatto richiamano il Governo ad un esercizio più appropriato delle proprie responsabilità e al pieno rispetto dei principi della concorrenza a tutela degli interessi di tutti i cittadini e delle imprese. In ragione della situazione che si è venuta a creare, gran parte degli enti locali stanno procedendo con l’ulteriore proroga delle concessioni. Ricordo che, in caso di mancato adeguamento alle normative europee, l’Italia rischia di incorrere in una sanzione pecuniaria che potrebbe creare considerevoli problemi al bilancio dello Stato, oltre che ad aprire un ulteriore elemento di scontro tra il Governo e le istituzioni europee, in una fase molto delicata caratterizzata dalla progressiva attuazione del PNRR e dalla prosecuzione dell’iter relativo alla nuova governance economica”. Così il senatore Andrea Martella, membro Pd della commissione Industria a Palazzo Madama e segretario dem del Veneto.
“Per questi motivi – continua Martella – ho presentato una interrogazione alla Presidente del Consiglio, sottoscritta da tutto il gruppo del Pd, nella quale chiedo di ‘sapere quali iniziative urgenti intenda adottare il Governo al fine di scongiurare l’irrogazione di sanzioni all’Italia nell’ambito della procedura di infrazione citata in premessa; quali siano le ragioni sottostanti al mancato rispetto del termine di esercizio della delega in materia di concessioni balneari previsto dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2021 e se queste siano dettate dall’impossibilità della maggioranza che sostiene il Governo in carica di procedere in contrasto con le illusorie promesse pronunciate nei confronti dei titolari delle concessioni turistico-ricreative e sportive; se il Governo intenda tempestivamente procedere a una rapida emanazione dei decreti legislativi nel pieno rispetto dei principi della concorrenza, accelerando ciascuna fase dell’iter di propria competenza, anche al fine di tutelare gli enti concedenti e le imprese coinvolte da tale situazione; se, nelle more dell’adozione dei suddetti decreti legislativi, intenda rimuovere il divieto previsto dall’articolo 1, comma 8, lettera b), della legge 24 febbraio 2023, n. 14, al fine di consentire agli enti concedenti di procedere, nel rispetto dei principi di concorrenza, all’emanazione dei bandi di assegnazione delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per l’esercizio delle attività turistico-ricreative e sportive e dei rapporti aventi ad oggetto la gestione di strutture turistico-ricreative e sportive in aree ricadenti nel demanio marittimo’”.


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