“È così anche il Senato con nostro voto contrario e quello di tutte le opposizioni ha approvato in via definitiva la legge di bilancio. Una manovra che tra i molti difetti ha quello di essere del tutto priva di visione, di quelle strategie e di quelle riforme, che servirebbero a rilanciare la nostra economia. Al profondo disagio sociale che attraversa tutto il Paese, compresa ovviamente la nostra Regione, pensando solo a come si siano quintuplicate le richieste ai Comuni veneti di sussidi e aiuti da parte delle famiglie, si danno risposte di corto respiro, insufficienti e, soprattutto, sbagliate. Da un lato con misure di sostegno che serviranno a fronteggiare la situazione del caro bollette solo per i primi tre mesi del 2023 e dall’altro tagliando l’adeguamento all’inflazione di una larga fascia di pensioni non certo ‘d’oro’, perché ad essere colpiti sono i redditi di ex operai, impiegati, insegnanti.Nessuna chiarezza viene fatta sul futuro del PNRR e non ci sono risorse aggiuntive per gli investimenti pubblici. Tutte cose di cui inevitabilmente faranno le spese anche le imprese venete, lasciate in pratica sole a se stesse, e tutto il nostro settore produttivo. E poi scuola, trasporti pubblici, sanità. Difficile non capire che senza aumentare gli stanziamenti e con un’inflazione arrivata al 12 per cento, la manovra produrrà dei tagli ‘occulti’, non formali ma sostanziali, su ognuno di questi settori”. Lo dice il senatore del Pd Andrea Martella.“Insomma – prosegue Martella – nel merito si tratta di una manovra inadeguata che accentua i divari già esistenti tra i cittadini e i territori e profondamente iniqua anche per le scelte ideologiche ed elettoralistiche che penalizzano le fasce più deboli della popolazione in favore dei più furbi e degli evasori. Infine dopo tanti annunci nulla per il Veneto, anzi scelte irrazionali come le trivelle in una zona fragilissima come quella del Polesine, nulla per completare la terza corsia dell’ A4, nessun finanziamento per la legge speciale per Venezia, nessun finanziamento per attivare la Zls di Venezia e del Rodigino. Non è un bell’ esordio – conclude Martella – se consideriamo che nel corso dell’esame parlamentare si è aggiunto un comportamento istituzionale di totale arroganza e di disprezzo delle regole da parte del governo e della maggioranza”.


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