“Gli obiettivi di questo provvedimento dovevano essere quelli della rimozione degli ostacoli regolatori, di carattere amministrativo o normativo, all’apertura dei mercati. Promuovere lo sviluppo della concorrenza. Garantire la tutela dei consumatori.
Devo dirlo con estrema chiarezza: per questo fine il provvedimento è insufficiente, non all’altezza del compito che dovrebbe avere.
Oltre alle riforme fissate nel quadro del PNRR – l’adozione del Piano di sviluppo della rete elettrica e la promozione della diffusione dei contatori elettrici intelligenti di seconda generazione – non si riesce ad andare.
È facile prevedere che anche l’edizione che seguirà il Country Report 2023 confermerà i giudizi della Commissione europea, che ha più volte evidenziato quanti siano i limiti strutturali e le barriere nel mercato dei beni e dei servizi che frenano la crescita della produttività e gli investimenti nel nostro Paese.
La verità è che anche questo passaggio conferma l’atteggiamento corporativo e protezionistico di questo Governo, che rischia di allontanare l’Italia dalle migliori prassi dei paesi occidentali.
La cultura di questo governo evidentemente preferisce rifarsi ad un “capitalismo di relazione” che basato com’è sulle rendite di posizione e sui privilegi, piuttosto che sui meriti, porta ad aggravare le diseguaglianze e a rendere la società chiusa, statica, poco aperta alla concorrenza e all’innovazione.


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