“8 milioni nel mondo, 5. 389 in Italia, i bambini e gli adolescenti scomparsi, in Europa solo nel 2015 sono state 209.841 le chiamate ricevute dalla rete europea per i bambini scomparsi, e si contano in 10 mila i minori stranieri scomparsi dopo la registrazioni. Sono dati che non si possono più definire allarmanti ed emergenziali si tratta piuttosto di un fenomeno che ogni hanno registra un incremento sostanziale, in particolare se riferito ai minori stranieri, che sta evolvendo in un problema strutturale del mondo, dell’Europa e soprattutto dell’Italia e che per questo necessita di risposte immediate e non più rinviabili”. Lo dice la senatrice Donella Mattesini, capogruppo PD della commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza, in occasione della Giornata internazionale dei minori scomparsi.
“Se al dramma dei minori che nel nostro paese scappano da casa, vengono rapiti o sono sottratti da un genitore si è data una prima risposta concreta con una mozione approvata all’unanimità in parlamento per la formazione di una task force tra ministeri, associazioni e famiglie – ricorda Mattesini – molto resta ancora da fare per il fenomeno allarmante dei minori stranieri non accompagnati vittime di traffici illeciti, tratta e sfruttamento sessuale. Un dato che impone un rafforzamento delle politiche nazionali ma che deve vedere impegnata soprattutto l’Europa attraverso una strategia che preveda l’attivazione di corridoi umanitari, interventi mirati nei paesi di prima accoglienza e con una rete di controllo efficaci su tutto il continente”.
“Nel nostro Paese – sottolinea Mattesini – occorre attivarsi soprattutto per un piano di azione nazionale contro la tratta, che definisca priorità, obiettivi, attività concreta con una specifica attenzione ai minori; per uniformare le procedure di identificazione ed accertamento dell’età, con particolare attenzione nei riguardi della verifica dell’autenticità del rapporto familiare nel caso di minori accompagnati da adulti; per definire standard di prima accoglienza tali da garantire a ciascun minore cure, supporto e protezione adeguati, a partire dal rispetto della normativa vigente relativa ai tempi di permanenza nei centri di primissima accoglienza; e su questo bisogna ricordare l’impegno del governo per adottare il modello SPRA anche per i minori. Le dimensioni del fenomeno parlano chiaro e non prendere al più presto misure urgenti può renderci tutti complici di un dramma che può pesare sulle nostre coscienze di cittadini italiani ed europei”, conclude Mattesini.


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