‘Oggi diamo il nostro voto favorevole a importanti provvedimenti che hanno al centro ‘i diritti dei minori’, un tema di cui tutta la politica si occupa, purtroppo, in modo assolutamente insufficiente. Parlare dei minori invece richiede consapevolezza e coraggio, ma anche responsabilità per il futuro e allora ben venga l’approvazione della ratifica della Convenzione dell’Aja del 1996 (ddl n. 1552 e collegato) in materia di protezione dei minori, che impegna lo Stato a far rispettare quei principi sul proprio territorio al pari di una legge nazionale’. Lo afferma la senatrice Donella Mattesini, capogruppo Pd in commissione Bicamerale infanzia, nella dichiarazione di voto per il gruppo Pd che aggiunge: ‘Ricordo che la Convenzione dell’Aja si è resa obbligatoria anche a seguito della Convenzione del fanciullo del 1989 che ha introdotto un profondo mutamento dell’approccio del diritto internazionale posto a tutela dell’infanzia e che dovrebbe essere il nostro faro tutte le volte che parliamo di bambini e che all’art. 3 recita: ‘In tutte le decisioni riguardanti i fanciulli che scaturiscono da istituzioni di assistenza sociale private o pubbliche, tribunali, autorità amministrative od organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve costituire oggetto di considerazione preminente’
‘Il punto di resistenza maggiore – sottolinea Mattesini – che ha ritardato di 16 anni la ratifica è il tema della kafalà che la Convenzione riconosce; un istituto giuridico di tutela sociale dei minori abbandonati o in difficoltà, diffuso in molti Paesi di diritto islamico, dove non è prevista, anzi è vietata l’adozione, perché il legame familiare è unicamente quello biologico’.
‘E’ quindi importante – insiste la senatrice Pd – che l’Italia ratifichi la Convenzione, perché essa regola le modalità di ogni specie di misura da emettersi a protezione dei minori, anche in considerazione della crescente dimensione dei flussi migratori e della evoluzione che caratterizza l’andamento dei cosiddetti matrimoni misti. Il passo successivo dovrà essere uno strumento legislativo che consenta un’opportuna applicazione della
Convenzione nel rispetto delle leggi italiane’.
‘Spesso – ricorda – ci lamentiamo che le Corti ed i Tribunali si sostituiscono al legislatore intervenendo su materie che riguardano i diritti delle persone ma questo avviene quando il legislatore decide di non intervenire. Ribadisco quindi l’urgenza di approvare la ratifica della Convenzione, come ci chiede anche l’Europa, e di fornire il nostro Paese degli strumenti legislativi effettivi per rendere la Convenzione operativamente attuabile. Con questo specifico impegno Il Pd esprime voto favorevole al provvedimento’,conclude Mattesini.

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