“E’ assolutamente giusto e doveroso che l’azienda ospedaliera San Camillo avvi una indagine interna sulla morte di Patrizio Cairoli, avvenuta al pronto soccorso dell’ospedale romano. E bene a fatto la regione Lazio e il suo Presidente Zingaretti ad avviare le necessarie verifiche. E’ necessario, e le procedure già esistono, stabilire percorsi precisi per situazioni come queste e sappiamo che i malati oncologici terminali trovano la migliore accoglienza e accompagnamento presso gli hospice. Evidentemente o la famiglia non è stata adeguatamente seguita ed indirizzata dalla medicina territoriale o ha trovato difficoltà vedendosi costretta a scegliere il pronto soccorso, certamente un luogo non idoneo per un malato in fase terminale. Non è però accettabile che in un ospedale che ha 1000 posti letto non se ne sia trovato uno che accogliesse una persona in evidenti condizioni di fine vita. Questo è un tema etico e non possono non essere considerate in queste situazioni le questioni della dignità e del rispetto delle persone malate. Dico questo nella consapevolezza delle difficoltà enormi in cui si opera nei pronto soccorso. Forse sarebbe bastato coinvolgere il servizio sociale del San Camillo che sicuramente avrebbe preso in carico la persona e la famiglia aiutandola nella scelta delle numerose strutture presenti nella nostra città. Auspichiamo per il futuro che questo terribile accadimento possa far crescere la consapevolezza della necessità di una migliore organizzazione delle risorse umane e professionali e di un più stretto dialogo aziendale”. Lo afferma la senatrice Giuseppina Maturani, vice presidente del gruppo del Pd al Senato, in merito alla morte del signor Cairoli, avvenuta ieri al pronto soccorso dell’ospedale San Camillo.


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