“Oggi abbiamo incontrato Michel Barnier, capo negoziatore dell’UE per la Brexit. Considerando le difficoltà oggettive non solo nel merito della vicenda ma anche nella tempistica, a partire dal rischio di una conclusione delle trattative oltre il termine previsto del 2019, si pone con urgenza la necessità di affrontare la condizione dei cittadini europei residenti nel Regno Unito a breve, medio e lungo termine. Le incertezze cui sono esposti sia i residenti di lungo periodo, sia coloro che si sono stabiliti nel Regno Unito di recente, così come coloro che vivono una condizione di mobilità elevata, non sono compatibili con l’esigenza di progettare un percorso di vita individuale e familiare che possa contare su un esercizio pieno dei diritti di cittadinanza. Allo stesso modo non appare accettabile che i destini individuali e collettivi di milioni di cittadini europei siano appesi a una trattativa destinata ad essere dominata dall’opportunismo degli interessi nazionali. Pertanto, pur condividendo il metodo di negoziazione tradizionalmente adottato dall’Unione Europea nei confronti di soggetti terzi, in base al quale gli accordi si concludono e acquisiscono efficacia solo quando risultano definiti in tutti i loro aspetti, ritengo che l’Unione Europea debba trattare e definire compiutamente in primis lo status giuridico e i diritti di tutti i cittadini europei residenti nel Regno Unito e di tutti i cittadini britannici residenti nell’Unione Europea. Sarà necessario, come ho avuto modo di sottolineare nel mio intervento, anche in ragione dei colloqui avuti nella recente missione del CQIE nel Regno Unito, prestare grande attenzione alle procedure amministrative poste in essere dal Regno Unito nei confronti dei cittadini europei, come ad esempio quelle inerenti la prova di residenza. Non è pensabile che l’onere di affrontare tali procedure, che si annunciano particolarmente impegnative, ricada esclusivamente sui cittadini. Considero dunque fondamentale che l’Unione Europea, nel contesto delle trattative con il Regno Unito, sappia assumere la prospettiva dei cittadini e agire conseguentemente in loro sostegno. Per quanto concerne specificamente i cittadini italiani, il primo passo sarà ottenere da parte del Regno Unito il riconoscimento del valore legale dell’AIRE ai fini della certificazione di residenza richiesta dal Regno Unito. Il capo negoziatore Barnier, tanto nella sua introduzione quanto nella replica al mio intervento, ha confermato che i diritti dei cittadini costituiscono una priorità assoluta nell’agenda delle trattative. Ho apprezzato il suo intervento, e ritengo opportuno assicurare che nei prossimi giorni continueremo a lavorare sul tema nel Senato della Repubblica”.
Lo scrive in una nota il senatore Claudio Micheloni, presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero.


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