“Trovo francamente assurda la posizione di
Confindustria che bolla come ‘ricatto’ la proposta avanzata dal
ministro Orlando di un patto con le imprese che leghi gli aiuti
anche al rinnovo e all’adeguamento dei contratti. Discutere e
criticare anche severamente le proposte di un ministro è
legittimo. Evocare un inesistente ricatto è invece sbagliato. Nel
Paese l’impennata inflazionistica sta aggravando la crisi
sociale. Milioni di lavoratori vedono i propri redditi perdere
progressivamente potere d’acquisto sotto i colpi delle bollette
energetiche e dell’aumento dei prezzi di molti generi di prima
necessità. L’inflazione colpisce in proporzione di più le
famiglie più povere, che spendono una quota più alta del proprio
reddito per i beni e i servizi che stanno rincarendo
maggiormente. Questa situazione richiede, come diciamo da tempo,
uno sforzo condiviso, un patto sociale. Da parte del governo, che
in questi mesi ha messo in campo misure importanti ma oggi deve
fare di più per aiutare le famiglie e le imprese di fronte ad una
crisi in rapido peggioramento. Da parte delle imprese, che non
possono voltarsi da un’altra parte di fronte a interi comparti
che non rinnovano da anni i contratti di lavoro scaduti e alla
proliferazione di contratti pirata che altro non sono che
sfruttamento legalizzato che ha fatto aumentare a dismisura i
lavoratori poveri. Nessuno sottovaluta le difficoltà del sistema
produttivo italiano, che va sostenuto di fronte ad uno scenario
drammaticamente peggiorato. Ma chi pensa di confrontarsi con il
governo con queste modalità e questo linguaggio sottovaluta
gravemente quanto sta accadendo. E abdica alla propria
responsabilità di fronte al Paese”. Così in un post su Facebook
Antonio Misiani, responsabile Economia e Finanze nella segreteria
del Pd.


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