Dal governo ci aspettiamo più chiarezza per il rilancio di aziende strategiche per l`industria italiana come Acciaierie o Ansaldo Energia. Invece che voli pindarici sul nucleare o delle polemiche strumentali di Salvini sul diritto di sciopero dei lavoratori».
Antonio Misiani, senatore e responsabile economia della segreteria del Pd, era ieri a Genova dove ha incontrato rappresentanze dei lavoratori in due delle realtà industriali più importanti, l`ex Ilva e Ansaldo.
Senatore, qual è la linea del Pd sulla situazione di Acciaierie d`Italia?
«Siamo qui per ascoltare lavoratori giustamente preoccupati dalla grande incertezza e dalle risposte generiche del governo: sono setti- mane decisive per Taranto come per Genova e Novi Ligure, il 23 novembre ci sarà un`assemblea dei soci decisiva, le forniture di gas sono confermate solo sino a gennaio. Noi continuiamo a incalzare il governo perché decida cosa fare della siderurgia italiana».
Siete per un maggiore intervento pubblico nell`azienda?
«Quello che è chiaro è che la situazione di stasi danneggia tutti, c`è un rallentamento degli investimenti e o si decarbonizza entro il 2026 o l`azienda andrà fuori mercato. Per noi la strada maestra è la maggioranza pubblica in Acciaierie d`Italia ed era così dal precedente governo. Ora se l`esecutivo ha cambiato linea lo dica perché ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro». A Genova la discussione riguarda anche le aree di Cornigliano e le istituzioni locali premono per aprirle ad altri soggetti che vogliono investire.
«Per noi la priorità su quel sito è l`utilizzo industriale e primariamente per l`acciaio, quindi bisogna prima vedere le prospettive del piano industriale».
Altra situazione critica è quella di Ansaldo Energia.
«Parliamo di un altro presidio industriale fondamentale che occupa solo a Genova 2400 persone e qui Cdp ha 1`88% delle azioni. E quindi bisogna capire quali sono le strategie industriali del governo, in un settore strategico come quello dell`energia, per un`azienda che ha passato un periodo difficile ma che ha un patrimonio di conoscenza e di capacità nell`engineering fondamentale per il Paese».
Il governo sembra volere investire su un ritorno del nucleare in Italia, voi che ne pensate?
«Una vera ripresa del nucleare in Italia è da guardare con scetticismo perché avrebbe tempi lunghi, a meno di sviluppi tecnologici inattesi. Altra cosa è sostenere una competenza tecnologica che nel nostro Paese è rimasta, è apprezzata all`estero e va salvaguardata senza preconcetti ideologici».
Il ministro Salvini ha criticato lo sciopero generale di venerdì, parlando di “capricci” di Landini. Sale la conflittualità sul tema del lavoro?
«Come ha detto la segretaria Elly Schlein sugli scioperi ci sono regole chiare: esiste una commissione di garanzia. Il ministro Salvini, invece di scatenare una polemica inaccettabile e strumentale solo per cercare visibilità, attaccando a testa bassa i sindacati dovrebbe attenersi alle leggi in vigore».


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