Governo non se ne può lavare le mani
‘La presa di posizione dell’Antitrust brasiliano, prevedibile e prevista, costituisce una sfida al consiglio di amministrazione di Telecom Italia e agli azionisti non conquistati da Telefonica’. Lo ha detto il senatore Massimo Mucchetti, presidente della Commissione Industria di palazzo Madama, commentando le dichiarazioni di Vinicus Marques de Carvalho, presidente del Cade, secondo il quale ‘o Telecom Italia vende Tim Brasil o Telefonica deve uscire da Telecom Italia.
‘E’ ormai evidente che la cessione di Tim Brasil non corrisponde agli interessi dell’azienda Telecom Italia ma a quelli di un suo azionista e concorrente qual è Telefonica. Ma attenzione alle furbate’, prosegue Mucchetti. ‘Sento dire di una fusione tra ViVo, la filiale brasiliana di Telefonica, e Tim Brasil con la conseguente cessione di parti della combined entity agli altri operatori del grande paese sudamericano. Sarebbe uno spezzatino a prezzo vile. Se l’operatore pubblico locale ne avesse un vantaggio, il Cade potrebbe avallare il pateracchio’.
Il senatore del Pd si rivolge infine ai soci italiani di Telco e al governo: ‘Dopo l’assegnazione del conveniente convertendo agli investitori amici e la cessione di Telecom Argentina in una notte, senza gara e senza benefici per lo stato patrimoniale del gruppo Telecom Italia, ci possiamo aspettare di tutto dal management prono al futuro padrone. Ma vorrei ancora credere che Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo, tuttora azionisti di controllo di Telco, non se ne vogliano lavare le mani per trenta denari e coprire così il lavoro sporco a favore di Telefonica. Ma più di loro non se ne può lavare le mani il governo, nascondendosi dietro un golden power che non si applica alle società europee. Se Telefonica intende smembrare il gruppo Telecom Italia che, almeno, lanci un’Opa per contanti rivolta a tutti gli azionisti come fece Enel in Spagna con Endesa’.

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