“La maggioranza ha ripetuto le sue verità, senza rispondere a nessuna delle domande puntuali e di merito che abbiamo provato a porre come Partito Democratico. Abbiamo discusso per ore di redistribuzione e lavoro, di svolte epocali e abolizione della povertà, senza mai parlare per un minuto della recessione in cui sta ripiombando il nostro Paese. I colleghi della maggioranza hanno rinfacciato al Partito Democratico di aver tolto l’articolo 18. Ma che cosa c’entra con il decreto che stiamo discutendo? E perché vi siete guardati bene dal reintrodurlo nei provvedimenti sul lavoro che avete fatto? I colleghi della maggioranza hanno rinfacciato al Partito Democratico di aver introdotto la misura degli 80 euro. Ma perché non li abolite invece di continuare a parlarne? Tra un po’ dieci miliardi potrebbero farvi comodo. I colleghi della Lega hanno festeggiato l’abolizione della Fornero. Ma nel decreto che stiamo discutendo non c’è. Smettete di dire che non avete votato la riforma Fornero nel 2011. Perché, nel caso non ve ne foste accorti, la state per votare in quest’Aula. Nonostante ventuno miliardi di spesa nei prossimi tre anni, questo decreto lascia intatte le regole di quella riforma. C’è solo una lotteria temporanea che avvantaggerà qualche generazione di lavoratori maschi con redditi medio-alti, creando uno scalone assurdo tra tre anni. Certo, poi dite che l’abolirete dopo. Ma sono di nuovo promesse, annunci. Non c’è niente in questo decreto. Vedremo, se e quando lo farete, con quali soldi e con quali costi per i giovani e per i più deboli . Il 2019 per il governo sarà un anno bellissimo? Temo non per gli italiani”. Così il senatore del Pd Tommaso Nannicini, relatore di minoranza sul Decreto Quota 100 e Reddito di Cittadinanza.


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