“Per raggiungere tutte le categorie colpite dalle limitazioni imposte dal Covid non possiamo basarci solo su una lista di codici Ateco: bisogna passare a una logica di filiera. Solo così riusciremo a ristorare anche le imprese che non rientrano nei codici individuati ma hanno subito ugualmente un calo di fatturato a causa della riduzione degli ordini da parte delle attività direttamente penalizzate. Grazie ai dati della fatturazione elettronica possiamo farlo”. Così a Coffee Break, in onda su La7, il senatore del Pd Tommaso Nannicini che poi ha proseguito: “Anche il periodo di riferimento per calcolare il calo di fatturato che dà diritto agli indennizzi va modificato ed esteso: per molte attività, come quelle del turismo, il fatturato del mese di aprile 2019 non è un parametro adeguato. Mi auguro che in Parlamento si possano apportate queste correzioni. Ed è tempo di pensare non solo a chi lavora ma anche a chi il lavoro l’ha perso. Nonostante la cassa integrazione straordinaria e lo stop ai licenziamenti abbiamo già perso mezzo milione di occupati. Si tratta soprattutto di partite Iva, di precari e di giovani in ingresso nel mercato del lavoro: per loro non stiamo facendo abbastanza”, ha concluso.


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