“Ci accingiamo in Senato a votare un provvedimento, il cosiddetto decreto asset, che è solo l’ennesimo decreto omnibus in cui il Governo ha inserito nel caldo agostano misure pasticciate e sbagliate, senza una linea di politica economica e industriale. Dopo una serie di annunci roboanti le norme finali di questo provvedimento smentiscono le premesse e le promesse del Governo”. Così il senatore Antonio NICITA, vicepresidente dei senatori del Pd commenta l’esito dei lavori nelle Commissioni del Senato sul provvedimento. “Sul tema rete Tim – riferisce in una nota – sono stati bocciati tutti gli emendamenti Pd che condizionavano la spesa pubblica circa la partecipazione del Governo alla nuova rete separata all’acquisizione di un controllo pubblico, all’unificazione delle reti pubbliche e incoraggiavano una società delle reti di tutti gli operatori estesa al 5G. E, cosa assurda, viene dato un assegno in bianco ai proprietari della nuova rete Tim di oltre 2,5 miliardi senza condizionalità e senza sapere per che cosa, nello stesso momento in cui si taglia la spesa sociale e il sostegno alla povertà. Sugli extraprofitti delle banche assistiamo alla totale ritirata della pasticciatissima operazione agostana di prelievo, che aveva già bruciato 10 miliardi di valore in borsa, e che porterà al massimo nelle casse dello Stato per il 2024 un paio di miliardi. Il prelievo, su pressione di FI, è stato di fatto annullato dal Governo che ora addirittura permette alla banche di evitarlo a condizione che non distribuiscano i proventi per una quota proporzionata al gettito atteso dalla tassa. E ovviamente il Governo ha bocciato l’emendamento Pd che prevedeva di utilizzare il gettito per il sostegno dei mutui a tasso variabile per famiglie e imprese, per il fondo prima casa giovani e famiglie meno abbienti e anche l’emendamento Pd che prevedeva un versamento volontario alternativo alla tassa ad un fondo presso il Mef da utilizzare per il sostegno dei mutui a tasso variabile per famiglie e imprese, per il fondo prima casa giovani e famiglie meno abbienti. Altra ritirata totale, dopo i finti muscoli mostrati al capo di Ryanair, sul caro voli. Non ci sarà nessun tetto al prezzo dei biglietti ma solo un trasferimento di poteri all’Autorità antitrust, ivi inclusi i poteri di segnalazione che già l’Authority possiede e per iniziative che prenderanno molto tempo e che non rispondono alle motivazioni di una decretazione di urgenza. E ovviamente sono stati bocciati gli emendamenti Pd che proponevano di sostenere i residenti in nelle isole con politiche di continuità territoriale attivando il fondo per il contrasto agli svantaggi da insularità. Nessuna soluzione e nessuna discussione vera sul superbonus, con migliaia di imprese lasciate sull’orlo del fallimento nonostante abbiano rispettato le regole e fatti i lavori a causa del blocco alla cessione dei crediti. È l’ennesimo decreto di un Governo senza prospettiva e di una maggioranza divisa”.


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