“Rivolgo per l’ennesima volta alla Ministra Casellati un accorato appello a metter fine alle ambiguità circa la legge elettorale che intende associare al premierato. Oggi Casellati ci informa da Trento che pensa a “una soglia del 40%”, da lei ritenuta coerente con i principi fissati dalla Corte Costituzionale nelle sentenze del 2014 e del 2017. Senza precisazioni, queste frasi sono però aria fritta”. Lo dice Dario Parrini (Pd), vice-presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato. “La Ministra deve rispondere a una semplice domanda – spiega il senatore del PD – che in tanti le hanno finora posto senza ottenere risposte: lei pensa a una soglia del 40% per eleggere direttamente il premier? Se non è questo il suo obiettivo, lo dica, e ci dica quale soglia ritiene idonea per questa elezione. Se invece il suo proposito è questo, è bene che Casellati sappia che una soglia del 40% per eleggere direttamente una carica monocratica nazionale collocherebbe l’Italia fuori dalle regole di tutte le democrazie occidentali, dove queste ELEZIONI dirette si fanno ovunque a maggioranza assoluta, con il 50% di soglia. E sappia anche che le sentenze della Corte a cui si riferisce non le offrono alcuno scudo, perché, com’è noto, quelle pronunce, finalizzate a impedire distorsioni eccessive della volontà popolare e del principio di rappresentatività, legittimarono una soglia inferiore alla maggioranza assoluta – il 40% appunto – quale limite da superare per far scattare un premio in seggi nella formazione di un organo collegiale (cioè assemblee dove comunque le minoranze sono rappresentate), non per eleggere direttamente un organo monocratico (che per definizione rappresenta una sola parte)”. “Per noi già è inaccettabile il principio in sè dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio – aggiunge Parrini -. Doppiamente inaccettabile sarebbe il progetto di eleggerlo a colpi di minoranza, mandando al vertice dell’esecutivo una persona che pur avendo contro la maggioranza di chi vota verrebbe dotata del potere di sciogliere a discrezione il Parlamento. Un altro chiarimento che la Ministra è tenuta a dare immediatamente alla pubblica opinione è questo: se nessun candidato premier raggiunge la soglia che si fa? Si fa il ballottaggio tra i primi due? Si ripete il voto? Si sorteggia? Cosa si fa?”.
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