“Suscita rabbia e tristezza dover constatare che il Governo è in guerra contro i familiari delle vittime del nazifascismo.
Questo atteggiamento è un oltraggio non solo alla memoria di chi cadde assassinato in eccidi e rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, ma anche uno sfregio alla storia e alla Costituzione del nostro Paese.
Rispetto alle recenti vicende giunte all’onore delle cronache, il caso di Civitella Val di Chiana, che riguarda il figlio di uno degli uccisi nella Strage del 29 giugno 1944 in cui vennero sterminate oltre 240 persone inermi, e per la quale un ex sergente tedesco e la Repubblica di Germania furono condannati definitivamente nel 2008, si assiste addirittura a un salto di qualità in negativo: a mettersi contro i familiari delle vittime, negando il risarcimento sulla base di pretesti paradossali ed eccependo la prescrizione, non è l’Avvocatura dello Stato, che pure rappresenta nei processi la Presidenza del Consiglio e il Mef, ma il Governo direttamente, attraverso il Ministero dell’Economia. Questo è uno scandalo.
Penso che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – perché è doveroso in sé, e a maggior ragione perché lei e molti esponenti di questo Governo vengono dal Msi – non possa più tacere e stare con le mani in mano. Il silenzio e la passività sono complicità. E io voglio augurarmi che Giorgia Meloni non intenda per nessuna ragione rendersi complice di questa vera e propria porcheria civile e valoriale”. Così il senatore del Pd Dario Parrini, vicepresidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.


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