“Sul piano democratico e dei diritti civili l’annullamento da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti della sentenza Roe vs Wade del 1973 sull’aborto rappresenta un grave regresso, che lascia attoniti e sgomenti. Un brutto segno dei tempi. Un velenoso colpo di coda dell’infezione di reazionarismo ideologico e illiberale generato dal trumpismo. Un pessimo esempio di cosa può capitare in un organismo di garanzia costituzionale composto in gran parte da giudici culturalmente retrivi nominati da Presidenti di destra (per la precisione 6 su 9: 3 da Trump, 1 da Bush padre e 2 da Bush figlio; gli altri 3 -Sotomayor, Kagan e Breyer, che hanno reso pubblico il loro dissenso dal verdetto- sono stati nominati 2 da Obama e 1 da Clinton; quella di giudice costituzionale negli Usa è tra l’altro una carica vitalizia). Così Dario Parrini, senatore del PD e presidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.


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