‘La notizia che l’Unione Europea abbia denunciato una ‘presunta violazione del principio di libera circolazione delle merci’ a carico del nuovo sistema di etichettatura nutrizionale adottato dal Regno Unito, ci fa tirare un sospiro di sollievo. Classificare gli alimenti in base alla quantità di grassi, zuccheri e sale significava infatti penalizzare quasi tutti i prodotti made in Italy, dai formaggi ai prosciutti, passando per i vini. E’ un metodo sbagliato che utilizza un criterio generico e sommario di selezione dei prodotti, penalizzando l’accesso al mercato per determinate categorie di merci senza giustificazioni reali rispetto a benefici o danni alla salute. Bene dunque ha fatto il ministro Martina ad intervenire con determinazione perché l’Unione Europea avviasse la procedura di infrazione contro il sistema inglese di etichettatura a semaforo’. Lo dichiara Leana Pignedoli, vicepresidente Pd della commissione Agricoltura a Palazzo Madama.

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