“Il ministro dell’Economia intervenga per evitare il verificarsi di possibili default di istituti bancari di medie e piccole dimensioni, già sotto osservazione da parte della Banca d’Italia potenziando gli strumenti già vigenti viste le specifiche del tessuto economico italiano, basato su l’ampia diffusione di piccole e medie imprese, artigiani, professionisti e sull’agricoltura, appare opportuno salvaguardare quanto più possibile la presenza degli istituti bancari di prossimità, specie nelle aree interne del Paese” Lo chiede con un’interrogazione il sen. Gianni Pittella, capogruppo Pd in commissione Finanze.
“A tutela dei correntisti – aggiunge – sarebbe utile adottare iniziative affinché la dirigenza e la compagine sociale degli istituti bancari, a fronte dell’attuale stato di inerzia, adottino rapidamente specifici piani di recupero dell’efficienza dei rispettivi istituti sul fronte del rapporto tra costi e ricavi o iniziative spontanee di integrazione con altri intermediari dotati di livelli di efficienza più elevati”.
“Il percorso di risanamento degli istituti bancari di minori dimensioni individuati come a maggiore rischio per costi di funzionamento elevati e per basso livello reddituale – spiega Pittella – secondo quanto evidenziato dallo stesso governatore della Banca d’Italia Visco, non potrà prescindere: da una riduzione dei costi del personale, in quanto il numero eccessivo degli addetti è un tratto comune a molte banche commerciali tradizionali e assume maggiore criticità per quelle di minore dimensione e dall’integrazione con altri intermediari dotati di livelli di efficienza più elevati, senza la quale sarebbero concrete le prospettive di uscita dal mercato”.


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