Nel corso dell’audizione del Ministro Gualtieri davanti alle commissioni Finanze e Politiche comunitarie, ho sottolineato la competenza e l’autorevolezza europea del lavoro del Ministro e ho chiesto di rinnovare con forza la richiesta di modificare alcune regole europee pensate prima del Covid.
Nel caso delle banche, alcune norme europee, introdotte dopo la crisi finanziaria del 2008, rischiano di aggravare, se applicate automaticamente senza considerare l’attuale scenario economico, gli effetti della crisi e ostacolare la ripresa.
Ciò vale certamente per le regole europee sui crediti deteriorati (NPLs) che prevedono la segnalazione per le imprese e i soggetti in ritardo sui pagamenti dei fidi per oltre 90 giorni, anche per poco più di qualche centinaia di euro, ed anche calendari obbligatori di svalutazione del credito. Se non si rendono flessibili queste regole, almeno temporaneamente, le banche sono obbligate a queste segnalazioni alle autorità competenti gettando, magari per cifre basse, migliaia di persone, famiglie ed imprese nella disperazione.
Tali regole furono pensate in un momento di ripresa economica e risultano, al contrario, poco adatte a gestire l’attuale complessità economica. Alla luce di ciò, è importante che le Istituzioni europee introducano quanto prima degli elementi di flessibilità, almeno temporanea, nell’applicazione di queste regole, per consentire una maggiore flessibilità nell’erogazione del credito a famiglie e imprese, anche dopo la fine delle moratorie.
In caso contrario, l’applicazione automatica di dette regole determinerà difficoltà per la ripresa e anche rischi di gravi danni sociali”.
Così il senatore Gianni Pittella, vice presidente dei senatori del Pd e capogruppo dem in commissione Politiche europee a Palazzo Madama.


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