‘Il testo votato oggi dal Parlamento Europeo introduce una certificazione obbligatoria, soggetta a revisione periodica, per i minerali provenienti da zone di conflitto e ne dovrà essere monitorato l’impatto sulle popolazioni locali. Un importantissimo risultato, che supera i limiti della certificazione volontaria proposta dalla Commissione europea, troppo debole per rompere i legami tra sfruttamento illegale delle risorse naturali, conflitti e gravi violazioni dei diritti umani’. Lo affermano le senatrici del Pd Silvana Amati ed Elena Fissore, che da mesi seguono l’iter della proposta in Senato.

‘Rimaniamo vigili però, perché l’iter europeo non è definitivamente concluso. Saranno ora avviate discussioni informali con gli Stati membri, per trovare un accordo sul testo definitivo. Per quanto riguarda l’Itali – continuano – nei mesi scorsi abbiamo lavorato sul tema nelle Commissioni Politiche della Ue e Industria del Senato, ottenendo l’adozione di atti che riconoscono la necessità una certificazione obbligatoria della catena di approvvigionamento dei minerali provenienti da zone di conflitto, di includere anche altre tipologie di risorse naturali e di estendere il campo di applicazione, coinvolgendo le imprese che commercializzano prodotti finiti. Continueremo a rimanere vigili e a lavorare perché l’Italia dia seguito al più presto agli impegni presi’.

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